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Neve e gelo, saltano i contributi: "Ma è anche colpa nostra"

Se, come appare certo, la Commissione Europea boccerà in blocco la richiesta delle regioni italiane di accedere al fondo di solidarietà europea, "la colpa è anche nostra" dice Alvaro Ancisi (LPR)

Se, come appare certo, la Commissione Europea boccerà in blocco la richiesta delle regioni italiane di accedere al fondo di solidarietà europea per ottenere 2,7 miliardi di aiuti a fronte dei danni prodotti dall’ondata di neve e gelo di gennaio e febbraio scorso, "il mea culpa non ricade solo sulle regioni del centro-sud che, indecorosamente, non avendo subìto alcuna calamità del genere, hanno presentato rendiconti fasulli. Bensì anche delle regioni effettivamente meritevoli di sostegno, tra cui l’Emilia-Romagna per 437 milioni, che hanno accettato di presentare un dossier unico per tutte". Lo ha dichiarato Alvaro Ancisi, capogruppo in consiglio comunale di Lista per Ravenna.

"Avrebbero ben dovuto accorgersi che la maggior parte non aveva i titoli richiesti, non potendo dimostrare danni gravi e prolungati per oltre un anno sulle condizioni di vita e di stabilità economica del proprio territorio. Lo ha riconosciuto anche il vice-presidente della Commissione Europea, Antonio Tajani, affermando che, “se nella richiesta ci si fosse limitati alle aree più colpite, e ce ne sono, credo che nessuno avrebbe potuto negare il contributo” sostiene Ancisi in merito alla mancata concessione dei fondi europei per il 'nevone' che ha colpito in particolare la Romagna a febbraio.

"Nessun aiuto, dunque, al Comune di Ravenna, che conteggia costi di un milione di euro per la rimozione della neve e il ripristino delle strade deteriorate. Né alla Provincia, che ha in carico mezzo milione di euro per le scuole e 700 mila per le strade. Né agli altri Comuni della provincia, compresi quelli collinari più colpiti. Né alle aziende e imprese private. Si dà il caso che il presidente della Conferenza delle Regioni italiane sia il presidente dell’Emilia-Romagna, Vasco Errani, che dunque ha avuto voce in capitolo sulla disgraziata presentazione del dossier unico, comprendente anche le rivendicazioni ingannevoli delle Regioni del centro-sud. E questo spiega, insieme, il suo silenzio e quello del sindaco di Ravenna, Matteucci, nonostante il buco che si viene a determinare nel bilancio del Comune".
 

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