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Unioni civili tra omosessuali, Matteucci: "Bene il premier Renzi su una nuova legge"

"Questa legge - dice Matteucci - deve affrontare anche la questione della trascrizione in Italia dei matrimoni contratti all'estero tra persone dello stesso sesso, colmando un vuoto normativo"

Il sindaco di Ravenna, Fabrizio Matteucci, ribadisce di esser favorevole alle unioni civili tra omosessuali. In occasione della Leopolda che si è svolta a Firenze, il premier Matteo Renzi ha confermato che il Governo proporrà nelle prossime settimane una legge sulla questione. "Io sono molto favorevole - afferma il primo cittadino bizantino -. Questa legge deve affrontare anche la questione della trascrizione in Italia dei matrimoni contratti all'estero tra persone dello stesso sesso, colmando un vuoto normativo".

Continua Matteucci: "Il sindaco di Torino e presidente dell'Anci Piero Fassino ha chiesto, a questo proposito, un incontro urgente al presidente del Consiglio. I Comuni devono essere messi in condizioni di operare in modo uniforme sull'intero territorio nazionale.
Su queste materie abbiamo leggi arretrate e perfino crudeli:  lo penso e lo dico chiaro e forte, anche con gesti simbolici che possono sollevare polemiche come è avvenuta nel luglio scorso. La nuova legge è necessaria in tempi brevi".

"Il tema - sostiene il sindaco di Ravenna - è troppo delicato per essere lasciato al caso per caso o a duelli fra Sindaci, Prefetti e Magistratura, in un quadro normativo, a mio giudizio, arretrato e comunque farraginoso. Dico fin d'ora che nel frattempo opererò, come ho fatto in questi anni, per riconoscere a tutte le persone tutti i diritti che le leggi vigenti mi consentono. Lo farò con lo stesso spirito con cui ho operato quando nel 2008 il Comune di Ravenna ha istituito il registro delle coppie di fatto e quando nel luglio scorso ho partecipato alla festa di Carla e Barbara che si è svolta in Comune".

PAGLIA - Sulla questione è intervenuto il deputato di Sinistra Ecologia Libertà, Giovanni Paglia, secondo il quale Matteucci "sbaglia, e perde ancora una volta l'occasione di allinearsi al coraggio di sindaci come Pisapia, Marino, Merola, per non citare che i più famosi, che hanno deciso di sfidare il diktat assurdo di Alfano. Ci sono momenti in cui battaglie culturali importanti passano anche per la disobbedienza a circolari medievali, e non serve a nulla mascherarsi dietro un presunto principio di legalità, soprattutto se quella legalità è messa in dubbio dalla UE, che non potrà a lungo accettare che la cittadinanza europea e i diritti che porta con se si fermino davanti ad un confine. Ad oggi peraltro non risulta che i prefetti, al di là delle minacce, abbiano annullato alcunché. Matteucci ha tempo per ripensarci e io credo che Sel farà il possibile per spingerlo in questa direzione".

MINGOZZI - “La legislazione vigente e le recenti sentenze della Cassazione sono molto chiare - afferma il vicesindaco Giannantonio Mingozzi -. Comuni e ufficiali di anagrafe non possono trascrivere matrimoni già celebrati e ritenuti validi all’estero”. Il rispetto della legge - chiosa - non ha nulla a che vedere con i diritti civili, la fede religiosa o gli ideali laici, la legge va attuata e finchè non cambia è pericoloso evocare qualsiasi disobbedienza; per questo il deputato Paglia e la collega di giunta Valentina Morigi non possono augurarsi che il sindaco di Ravenna si accodi a quelli di Roma, Bologna o Milano in una sorta di ammutinamento dimostrativo dei Municipi italiani. Condivido la cautela del sindaco Matteucci in materia, soprattutto quando sottolinea il richiamo al rispetto delle leggi vigenti ed auspica una corretta strada parlamentare per eventuali modifiche”.

DE PASCALE - Anche Il segretario provinciale del Pd di Ravenna, Michele de Pascale è intervenuto nel dibattito di questi giorni sulla trascrizione in Italia dei matrimoni contratti all'estero tra persone dello stesso sesso, seguito alle affermazioni del sindaco di Ravenna. “Sinceramente – ha dichiarato de Pascale - non vedo nessun passo indietro nelle parole di Fabrizio. Sia la sua posizione che quella, fra gli altri, di Marino e Merola non presentano nessuna ambiguità sull'urgenza del provvedimento più volte annunciato da Renzi. Questa battaglia di civiltà va combattuta da tutti noi e anche la nostra città sta facendo la sua parte. Siamo vicini ad un risultato storico, teniamo lontane le strumentalizzazioni.”

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