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Nuova legge urbanistica, il Pd: "Non diventi terreno di scontro ideologico"

E' quanto affermano Marco Turchetti e Lorenzo Margotti, consiglieri comunali del Pd

La nuova legge urbanistica "non diventi terreno di scontro ideologico". E' quanto affermano Marco Turchetti e Lorenzo Margotti, consiglieri comunali del Pd. "Siamo ormai da un decennio immersi in una profondissima crisi, ma ci siamo anche resi conto che le vecchie politiche di sviluppo urbano, di progettazione dello sviluppo urbano, sono superate nei fatti, dai tempi, dai modi dalle richieste - evidenziano Turchetti e Margotti -. La città oggi deve resistere, quindi essere resiliente, deve attrarre e deve anche produrre valore sociale, economico, ambientale, è forse la leva più preziosa che oggi abbiamo in mano per il progetto del nostro futuro. Quindi qui c'è la necessità di fare presto nell'affrontare una riforma, ma soprattutto di farlo bene, perché non ci possiamo permettere passi falsi o errori. È necessario procedere a un rammendo attraverso processi di profonda riqualificazione che possano aumentare il valore urbano (e non in senso economico, ma soprattutto in senso sociale)".

"L’amministrazione ravennate - prosegue Turchetti e Margotti - si è mossa in anticipo, anche rispetto alla Regione Emilia Romagna e ha messo in campo azioni concrete e che hanno già iniziato a produrre effetti attraverso una delibera di indirizzo per la redazione del nuovo Piano Urbanistico Generale che va nella giusta direzione. Inoltre la giunta attuale sta anticipando i tempi con la revisione in " riduzione" del Piano Operativo Comunale che riduce drasticamente le previsioni del precedente Poc scaduto un anno fa. Rispetto ai temi della legge regionale ci stiamo attivando con un ampio confronto con le diverse parti politiche, le eventuali riserve serviranno al suo miglioramento nel corso del dibattito in aula". 

"Non si può negare che la legge regionale vada nella giusta direzione, ciò che noi chiediamo è di rispettare e garantire le peculiarità dei singoli territori e di rafforzare la sovranità del Consiglio Comunale - continuano gli esponenti democratici -. Riteniamo fondamentale proporre procedimenti nuovi come gli accordi operativi e pensiamo che una forma di piano unica e più snella non è automaticamente più debole, certo ci vuole una grande capacità di governo per gestirla. Il previsto nuovo Piano Urbanistico Generale PUG, anche se più snello, se ben fatto e gestito, governerà gli accordi operativi e non li dovrà necessariamente subire. Gli incentivi, di vario tipo, alla rigenerazione sono per tutti i tipi di interventi, non solo per i grandi interventi immobiliari. Il fondamentale ruolo degli uffici di piano è riconosciuto dalla legge e questi dovranno svolgere azioni fondamentali, poiché l'urbanistica è gestione dei processi e progetto insieme.

"In sintesi - concludono - riteniamo che l'urbanistica riformista debba governare i mutamenti con strumenti rinnovati, ma soprattutto diversi da quelli del passato e riteniamo che la Regione Emilia Romagna abbia questa intenzione, nello spirito dell’Ordine del Giorno approvato di recente in Consiglio Comunale e che abbiamo anche noi contribuito a redigere e sottoscritto, si legge proprio questo, cioè la volontà di vigilare e contribuire ad una legge moderna, equa ed efficace, noi speriamo che la Regione ci riesca, ma qualora il suo sforzo non fosse sufficiente è responsabilità nostra andare eventualmente oltre e con i nostri strumenti perfezionare il più possibile. Dove non dovesse arrivare la Regione dobbiamo assolutamente arrivare noi".

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