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Pd, la 'Piazza Grande' di Zingaretti all'Almagià: "Quando il Governo crollerà saremo pronti"

Perchè "Piazza Grande"? "Bisogna smetterla di dire che un giorno cambieremo e poi non cambiamo mai", spiega Zingaretti

"Non sempre cambiare equivale a migliorare, ma per migliorare bisogna cambiare". Con questa citazione di Winston Churchill il sindaco di Ravenna Michele de Pascale, martedì sera, ha accolto all'Almagià Nicola Zingaretti ed Elisabetta Gualmini, rispettivamente candidato alla segreteria nazionale del Pd e vicepresidente della Regione Emilia-Romagna, per l'appuntamento di "Piazza Grande", con cui Zingaretti sta portando le sue proposte politiche in giro per l'Italia.

"Stasera siamo qui per parlare di una nuova stagione, per cambiare e migliorare l’Italia - ha commentato il primo cittadino ravennate davanti a un folto pubblico - Fra i 18 e i 25 anni abbiamo un consenso che è dello "zero virgola", e quando una forza che deve rappresentare il futuro non intercetta la fiducia dei giovani vuol dire che deve ripensare se stessa, perchè non si può creare un futuro senza l'entusiasmo delle nuove generazioni. Non possiamo dare per scontata l'alternanza politica, se non rimettiamo in campo un nuovo progetto".

Elisabetta Gualmini ha raccontato ai cittadini ciò che, nei suoi 4 anni di mandato alla vicepresidenza di Palazzo Aldo Moro, è stato fatto, in particolare sul fronte del sostegno a coloro che si trovano in situazioni di difficoltà attraverso un sistema di welfare innovativo. Tra i temi all’ordine del giorno, particolarmente cari a Zingaretti, quello del cambiamento dell’agenda politica del Pd che potrebbe attingere nel suo percorso di ‘rinascita’ dall’esempio delll’Emilia Romagna su temi come l’immigrazione, la redistribuzione e lo sviluppo.

Perchè "Piazza Grande"? "Bisogna smetterla di dire che un giorno cambieremo e poi non cambiamo mai - spiega Zingaretti - Piazza Grande sono luoghi nei quali ci si ritrova per cercare di trovare insieme delle soluzioni ai problemi che abbiamo davanti. Abbiamo litigato troppo e discusso troppo poco: il litigio non aiuta la discussione serena. Non dobbiamo avere paura dei risultati elettorali in democrazia: se si perde, ci si rialza. Ora dovremo costruire una nuova forma-partito accogliente che stimoli gli altri: quando chi governa oggi crollerà, gli italiani dovranno trovare un nuovo partito che possa ridare all'Italia una speranza".

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