In ottemperanza alla Legge di Stabilità 2012 l'Inps, già dal 2013, trasmetterà la documentazione fiscale in modalità quasi esclusivamente telematica. Un provvedimento che solleva l'accesa protesta del Consigliere provinciale e comunale leghista Gianluigi Forte, per modalità e criteri di attuazione: “Non è possibile - reclama l'esponente del carroccio - che in Italia la semplificazione dello Stato significhi sempre complicazione per la gente".

"La scelta di rendere prevalente l'invio online dei documenti necessari alla denuncia dei redditi è lesiva dei diritti ai cittadini. Infatti costringe a possedere un computer e un allacciamento a Internet che, oltre ai costi, non è ancora possibile in alcune zone della provincia. Inoltre alla spesa di accesso al servizio va aggiunto il limite delle conoscenze tecnologiche e non possiamo pretendere che i nostri anziani utilizzino il web con facilità", aggiunge Forte.

Una questione che porterà lo stesso consigliere a presentare atti formali in sede provinciale e presso il Comune di Brisighella: “La stessa Agenzia delle Entrate e le Associazioni dei Consumatori hanno sollevato legittime obiezioni, perché in questa maniera l'INPS non ha fatto altro che scaricare sui cittadini e su altri enti le proprie mansioni. Sarebbe stato meglio invece iniziare a risparmiare tagliando gli stipendi d'oro dei super dirigenti dell'azienda".

"Intanto i prossimi giorni presenterò interpellanze in Provincia e presso il Comune dove sono Consigliere per chiedere che le amministrazioni informino  i cittadini, a partire dagli anziani e dalle loro famiglie, sui metodi ancora disponibili per ritirare il CUD cartaceo, precisando i costi e le possibilità di delega - evidenzia l'esponente leghista -.  Esiste ad esempio un numero verde che va comunicato in maniera diffusa.”

Infine una riflessione sull'informazione al cittadino: “Sul territorio nessuno ha spiegato il cambiamento, quindi le istituzioni locali devono protestare per la mancanza di trasparenza. Non possono passare sotto silenzio provvedimenti che aumentano gli obblighi, incidendo sui diritti: chi pensa che i risparmi di internet, tutti da dimostrare, possano giustificare diseguaglianze nell'accesso ai servizi pubblici deve andare a lavorare per un mondo virtuale e non per la gente normale.”