rotate-mobile
Politica

Diluvio sulla piscina: tra problemi strutturali e contratti 'scandalosi'

Non se la passa di certo bene la piscina comunale Gianni Gambi di via Falconieri. Particolarmente grave è la condizione della tettoia mobile della vasca da 50 metri. E in più c'è un disavanzo di 550mila euro

Non se la passa di certo bene la piscina comunale Gianni Gambi di via Falconieri. Particolarmente grave è la condizione della tettoia mobile della vasca da 50 metri, unica presente a Ravenna e nel raggio di alcuni chilometri, che nei mesi estivi viene lasciata aperta già da anni, ma che - probabilmente per difetto di manutenzione - non si chiude neanche in caso di perturbazioni atmosferiche. In occasione del forte temporale che si è abbattuto su Ravenna venerdì scorso, dalla tettoia aperta si è rovesciata sulla vasca e all’interno della piscina, per tutta la durata del temporale, una quantità enorme di acqua che è dilagata ovunque, anche sull’impianto di illuminazione.

Sull'argomento è intervenuto anche Alvaro Ancisi, capogruppo in consiglio comunale di Lista per Ravenna, che ha tra l'altro sottolineato come la piscina abbia un disavanzo di quasi 550mila euro a carico del Comune, causa un "contratto capestro di 15 anni con la cooperativa ferrarese Nuova Sportiva"

"Chi nuotava nella vasca - ha detto Ancisi - ha subìto una pioggia sferzante gelata, esposto anche al rischio di fulmini. La stesso disservizio si ripete più volte, anche quando, in periodo serale, la bassa temperatura dell’ambiente consiglierebbe la chiusura del tetto. Vengono lamentate anche altre disfunzioni, due orinatoi rotti da diversi mesi e non riparati, la scarsa pulizia dell’acqua e la mancata rimozione di scarti giacenti sul fondo della vasca o galleggianti, armadietti da sostituire perché non sicuri, docce malandate".


UN CONTRATTO 'SCANDALOSO' CHE GENERA BUCHI CLAMOROSI
"Questa situazione si innesta sulle condizioni - dice Ancisi - più volte denunciate come scandalose da Lista per Ravenna - con cui il Comune di Ravenna ha appaltato la gestione della sua piscina alla cooperativa Nuova Sportiva di Ferrara, in associazione con la CMR di Filo d’Argenta, la stessa dei porti turistici di Marina di Ravenna e di Casalborsetti e di molto altro, da tempo in condizioni fallimentari. Nuova Sportiva gestisce 12 piscine comunali, di cui quattro in provincia di Ferrara, una in provincia di Modena, quattro nelle Marche e quelle di Ravenna e Cervia. Il contratto col Comune di Ravenna è blindato per 15 anni dal 2004. Un contratto così lungo è già un’anomalia, anche se il Comune dichiara di aver fatto svolgere alla società lavori di ristrutturazione per circa un milione di euro nel 2003, essendo state però a gravoso carico delle casse comunali le opere effettuate perché la struttura fosse pienamente agibile e funzionante (lavori elettrici, rifacimento delle coperture, coibentazioni, ecc.). Nominalmente, per contratto, tutte le spese di gestione e di manutenzione ordinaria e straordinaria dell’impianto sono a carico dell’impresa, restando in conto al Comune solo gli interventi prodotti da cedimenti strutturali, le sostituzioni totali dell’impiantistica di maggior rilievo e  gli adeguamenti normativi".

"Il Comune si è impegnato a pagare a Nuova Sportiva 405.309 euro l’anno, con l’aggiunta integrale degli aumenti ISTAT indicizzati, più IVA, ma la cooperativa si tiene anche tutti gli incassi, di cui versa al Comune la miseria del 3 per cento. Che questo sia un grosso scandalo posso dimostrarlo. Nel 2011, il Comune dichiara che il servizio piscina gli è costato 560.422 euro incassandone appena 18.000, pari al 3,21 per cento. Questa ridicola percentuale di copertura è infinitamente inferiore a quella di tutti gli altri servizi comunali a domanda individuale, dagli asili nido a quelli scolastici e culturali, certamente non meno “sociali” e onerosi. Ho calcolato che, dal 2004 al 2010, Nuova Sportiva ha ricevuto 3 milioni e 1.855 euro di contributi del Comune e ha incassato 3 milioni e 190 mila euro dalle tariffe degli utenti, al netto del 3 per cento versato al Comune: ciò vuol dire che in tutto Nuova Sportiva ha incassato in sette anni 6 milioni e 191.855 euro. Quanti ne ha spesi? Il Comune, assurdamente, se ne frega. Il contratto/capestro glielo consente".

"Nel giugno 2010 chiesi che si facesse questo accertamento. Non ho avuto risposta. Non ho titolo né strumenti per procedere oltre. Si tratta di vedere se la differenza tra i soldi incassati e quelli spesi (per il personale, i consumi, i lavori…) può essere o no il giusto compenso. Va aggiunto che, in questi anni, il Comune si è fatto carico di una lunga serie di “interventi necessitati da cedimenti strutturali, sostituzione totale di impiantistica di maggior rilievo, adeguamenti normativi”, i quali potrebbero essere, sostanzialmente,  manutenzioni straordinarie che per contratto dovrebbero essere a carico della cooperativa.  Come se non bastasse, nel gennaio 2011, le tariffe  hanno subìto un aumento del 10, che va al 97 per cento nelle casse di  Nuova Sportiva. Così, ad esempio, il biglietto intero costa ora 5,80 euro e l’abbonamento mensile 65,00. Lista per Ravenna ha giudicato questi aumenti una rapina politica compiuta alle tasche dei cittadini, su un servizio ormai di primaria valenza educativa e sociale, gestito, malamente, in condizione di monopolio, anche perché la seconda piscina di Ravenna, quella di Fornace Zarattini, comprata a suo tempo avventatamente da un privato, talmente malandata da crollare subito, è stata totalmente demolita. Un’altra nuova è stata incautamente annunciata, ma passeranno anni e anni se mai si riuscirà a vederla" conclude l'esponente di Lista per Ravenna.

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Diluvio sulla piscina: tra problemi strutturali e contratti 'scandalosi'

RavennaToday è in caricamento