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La Lega: "Fuori l'Arcigay dalle scuole elementari". Scoppia la polemica: "Educare alle differenze"

E' polemica in consiglio comunale a Ravenna per una serie di question time presentati dalla consigliera della Lega Rosanna Biondi con la richiesta di intervenire nei piani formativi

E' polemica in consiglio comunale a Ravenna per una serie di question time presentati dalla consigliera della Lega Rosanna Biondi con la richiesta di intervenire nei piani formativi dedicati alle scuole elementari. Accanto ai programmi scolastici, infatti, il Comune rende disponibili una serie di attività complementari. I tre question time della Lega, in particolare, chiedono più accuratezza nella verifica delle competenze di chi gestisce gli inserimenti di stranieri nelle classi, più lezioni di recupero in luogo di 'laboratori' vari ed infine l'uscita dell'Arcigay e delle sue attività dalle classi. Le tre proposte devono essere ancora valutate dal Consiglio comunale, ma intanto è scoppiata la polemica.

Per Ciro Di Maio, presidente di Arcigay Ravenna, la proposta è "imbarazzante". Scrive in una nota: "A nome di Arcigay Ravenna sono a ringraziare per i messaggi di solidarietà che stanno arrivando da più fronti per la richiesta depositata ieri in Consiglio Comunale dalla consigliera Biondi. Con un'imbarazzante mozione si chiede al Sindaco di Ravenna di venir meno a principi di solidarietà ed inclusione, tra l'altro usando toni che indignano le nostre sensibilità, perchè definire "grottesco" il lavoro portato avanti da un'associazione come Arcigay vuol dire negare il ruolo storico e sociale che questa ha rivestito negli ultimi 35 anni. Troviamo veramente surreale e assurdo pensare che il Comune possa decidere di escludere progettualità sull'inclusione e sull'accettazione del prossimo. Siamo fiduciosi che questo non accadrà. Vorrei portare alla memoria il fatto che l'Italia è stata condannata pesantemente da Strasburgo per il mancato riconoscimento dei diritti delle persone LGBTI+ ed è oltraggioso pensare che dopo la legge sulle unioni civili, dopo la legge regionale di contrasto all'omofobia possa essere "urgente" abolire eventuali laboratori o anche solo definirli grotteschi perchè è Arcigay a tenerli".

Sulla stessa linea Articolo Uno e "sinistra per Ravenna": "La Lega Nord Ravenna, su proposta della consigliera Biondi, ha presentato un question time dove tra un insulto ai mediatori culturali "che possono indurre comportamenti manipolati e falsati specialmente dopo i fatti di Bibbiano" e proposte discutibili come quella di valutare preventivamente l'inserimento di bambini provenienti da altri Paesi nelle scuole per non "danneggiare le classi", si propone di chiudere ogni rapporto con Arcigay Ravenna, poiché quest'associazione compierebbe un lavoro "grottesco" di "decostruzione dell'identità e dei ruoli di genere". Noi siamo di tutt'altra idea. Arcigay come tante altre associazioni nel territorio, compie un lavoro prezioso di lotta alla discriminazione e alla violenza contro omo-bi-transessuali con l'obiettivo di sensibilizzare alle differenze adulti e bambini, considerando queste ultime come un fattore di arricchimento e non di danneggiamento. Lavoro tutt'altro che grottesco. Discutibili semmai sono le proposte e il lavoro di chi ripropone ancora e impudentemente la fake news del Gender o di chi strumentalizza fatti come quelli di Bibbiano, i quali presupporrebbero nell'affrontarli un livello di serietà ben maggiore rispetto a quello che vediamo. Noi siamo per una città aperta, dove le differenze siano un valore e non un problema. 
Una città dove nessuno resti indietro. Non possiamo dire lo stesso di altri".

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