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Rifiuti, polemiche in consiglio sugli appalti: ma niente svolta in house come a Forlì

L'interrogazione di Alberghini si concentra sul servizio in centro storico "in orari diurni improponibili", con i camion che fanno lo slalom in via Cavour

Ravenna non fara' marcia indietro sulla raccolta rifiuti, puntando come la vicina e altrettanto dem Forlì su una societa' in house. Il tema e' al centro della seduta odierna del consiglio comunale, con una interrogazione di Massimilano Alberghini del gruppo omonimo e un ordine del giorno di Maurizio Bucci della Pigna, respinto con con 19 voti contrari, 11 favorevoli e astenuto Giannatonio Mingozzi del Partito repubblicano. E in Aula aleggia il fantasma dell'emergenza della scorsa primavera, pagina nera per la citta' e il Partito democratico, in piena campagna elettorale. L'interrogazione di Alberghini si concentra sul servizio in centro storico "in orari diurni improponibili", con i camion che fanno lo slalom in via Cavour. Il Comune, aggiunge, deve alzare la voce con Hera, viste le varie vicissitudini, tra rinunce e gare andate deserte: "Le cose devono funzionare in maniera dignitosa". Bucci ricorda la rinuncia di Aimeri, che aveva vinto la prima gara da 22 milioni di euro con un ribasso del 14% e aveva poi rinunciato a causa di "un regime che allontana i soggetti indesiderati". Poi l'affidamento diretto a Ciclat e la nuova gara andata "casualmente deserta" con una base di 18 milioni "cosi' bassa da scoraggiare e proseguire con Ciclat". 

Intanto l'Autorita' anticorruzione avrebbe rilevato alcune violazioni dei principi di trasparenza in capo a Hera. L'assessore all'Ambiente Gianandrea Baroncini ammette le lamentele per la raccolta in centro storico, ma, spiega, occorre equilibrare le varie esigenze. Con associazioni di categoria e Hera sono stati concordati tre svuotamenti al giorno e occorre fare i conti con l'inattivita' della'isola ecologica interrata per il cantiere del mercato coperto. Comunque, sono stati presi "alcuni accorgimenti di buon senso" come mezzi piu' piccoli. E si procede a una revisione del servizio: subito dopo l'estate verra' sperimentata per esempio una posizione mobile vicino a piazza Kennedy, per poi implementare il servizio. Sul fronte Hera, Baroncini sottolinea che "il punto e' e rimane esercitare pienamente la governance. I risultati sono patrimonio pubblico e non si puo' tornare al passato". Certo occorre tenere "alto il livello di attenzione e di guardia. Ed essere bravi ad avere visioni coraggiose in vista della nuova gara per elevare gli standard". Durante il dibattito Raffella Sutter di Ravenna in Comune spinge per uno studio di fattibilita' per approfondire l'esperienza in house di Forli'. Dello stesso avviso Michela Guerra di Cambiera', mentre Samantha Gardin, capogruppo del Carroccio, stigmatizza la "serie di anomalie sul contratto, gia' verificate a Bologna per cui si e' aperto un filone di indagini. Qualcosa nei bandi di Hera- rimarca- non sta funzionando". Ci si affida tra l'altro, aggiunge, per la seconda volta in proroga, a Ciclat che non ha partecipato all'ultimo bando: "Serve una presa di posizione di Atersir".

Concorda Alvaro Ancisi di Lista per Ravenna, convinto pure che Aimeri sia stata "messa nelle condizioni di andarsene, o per sua colpa o per ostacoli esterni": la doppia proroga a Ciclat ha portato a "conseguenze notevoli" anche per i dipendenti. Dai banchi della maggiorana la consigliera Patrizia Strocchi del Partito democratico respinge gli affondi su Hera e argomenta che il ribasso proposto da Aimeri "aveva prodotto un risultato insostenibile". Da qui la gara successiva, di fatto una negoziazione a invito di 50 fornitori, con base conforme al Codice appalti, dunque analoga a quella dell'ultima offerta. "Per questo probabilmente e' andata deserta". Comunque di certo da Hera non c'e' stato un "occhio riguardo all'attuale fornitore". Nei prossimi mesi Atersir bandira' una nuova gara. Per quanto riguarda Forli', conclude, alla citta' e' stata riconosciuta la possibilita' di una societa' in house, ma "e' tutto da dimostrare che si riesca con le condizioni normative attuali ad avere dei costi sostenibili".  (fonte Dire)

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