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Porto, il Pd: "Confronto col governo sul piano strategico nazionale"

A chiederlo, attraverso una risoluzione all'Assemblea legislativa, sono i consiglieri Pd, Gianni Bessi (primo firmatario), Stefano Caliandro, Manuela Rontini e Mirco Bagnari

“Rappresentare in tutte le sedi più opportune la necessità di rivedere le argomentazioni assunte dal Governo, in vista dell’adozione del Piano strategico nazionale della portualità e della logistica, prevedendo un immediato confronto su un tema così delicato e importante per lo sviluppo economico del territorio regionale e del Paese”. A chiederlo, attraverso una risoluzione all’Assemblea legislativa, sono i consiglieri Pd, Gianni Bessi (primo firmatario), Stefano Caliandro, Manuela Rontini e Mirco Bagnari.

“Il documento preparatorio- sottolineano i consiglieri- adottato dal ministero delle Infrastrutture e dei trasporti, rispetto al Piano strategico nazionale della portualità e della logistica, appare poco coerente con le politiche comunitarie adottate e in corso di emanazione sulla governance portuale, sui tempi di realizzazione dei programmi di realizzazione dei corridoi della Rete TEN-T, sulla creazione delle strutture indicate prioritariamente per la rete dei porti core (14 porti italiani) definita dall’Ue, sui Rail Road TerminaI (RRT) (15 interporti italiani), sui quali dovrebbero essere indirizzati progettazioni e investimenti sul cosiddetto ‘ultimo miglio’, e cioè il superamento delle strozzature nei collegamenti ferroviari e stradali con i porti e gli interporti sui quali concentrare la programmazione per rendere omogenee le capacità di trasporto merci su ferrovia (messa in esercizio di treni merci da 750 metri di lunghezza)”.

I documenti preliminari, concludono, "recano tra l’altro la proposta di realizzare otto Autorità di sistema portuale, trasformando le attuali Autorità portuali in Direzioni portuali, dipendenti dal ministero centrale che rischiano di appesantire la burocrazia ed i costi, riducendo fortemente la partecipazione delle istituzioni locali”.

Giovedì in consiglio comunale sarà discussa intanto la mozione del gruppo Pri e dei tre ordini del giorno presentati da Movimento 5 Stelle e Lista per Ravenna il primo; Pd il secondo; e, mercoledì mattina, da Lega Nord, Forza Italia e Ncd. "Tutte le posizioni espresse nei vari documenti convergono verso alcuni comuni denominatori - afferma il vicesindaco, Giannantonio Mingozzi - la revisione del piano strategico della portualità e della logistica, che garantisca autonomia e capacità di crescita del porto di Ravenna; la richiesta a sindaco e giunta di impegnarsi a tutti i livelli affinché allo scalo ravennate siano consentiti la massima operatività e un futuro di sviluppo coerente con le aree a disposizione e la possibilità di attrarre nuovi traffici".

"Sono tutte posizioni ragionevoli, affiancate naturalmente da critiche, valutazioni in ordine a ritardi e in merito alle opere di dragaggio e di sviluppo della logistica; ma quello che mi interessa sottolineare è che nel suo insieme il consiglio comunale di Ravenna dimostra di avere a cuore i principali obiettivi che ci siamo dati negli ultimi anni. Ed è giusto che su approfondimento dei fondali, sviluppo logistico, terminal container e nuove banchine sia chiesto al Comune e a chi lo rappresenta in tutte le sedi impegno sull’identità del nostro porto e su quello che rappresenta in termini occupazionali e di autonoma identità - conclude -. Mi auguro che il dibattito di domani sia costruttivo come le diverse proposte giunte”.

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