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Elezioni, Pizzolante punge Vasco Errani: "Consegna Ravenna alla Lega"

La lista Civica popolare di Beatrice Lorenzin presenta a Ravenna i candidati romagnoli a Camera e Senato per le politiche del 4 marzo

Il ceto medio contro estremismo e populismo. La lista Civica popolare di Beatrice Lorenzin presenta a Ravenna i candidati romagnoli a Camera e Senato per le politiche del 4 marzo. E Sergio Pizzolante se la prende con "la sinistra piu' radicale", che "e' uscita dal centrosinistra, si e' radicalizzata come l'Isis" e con "Vasco Errani, che non era un comunista radicale, in odio a Matteo Renzi e al Pd si e' radicalizzato con lo scopo di fare vincere la Lega a Ravenna". Intanto, la Lista e' anche pronta a rigettare le accuse di "tradimento" piovute dal centrodestra. In particolare su Gianfranco Spadoni, unico ravennate in corso per Montecitorio, storico volto dell'Udc, e attuale consigliere provinciale di maggioranza. "Non sono un traditore, ma un centrista moderato", taglia corto; la sua, spiega alla stampa, e' stata una "una scelta consapevole per completare l'attivita' di governo e il percorso di riforme messo in campo soprattutto dell'esecutivo Gentiloni".

Di certo aggiunge, "non ho il paraocchi e mi contrappongo all'antipolitica e al populismo", dato che "l'Italia non puo' permettersi il lusso di avere un governo improvvisato, con delle sorprese". La lista, prosegue, puo' contare su due "leader" come Pierferdinando Casini e Beatrice Lorenzin, "protagonisti di una politica seria e attenta". E poi c'e' il "terzo leader", Sergio Pizzolante, che "si e' battuto per i problemi del territorio, trascorrendo intere nottate nei ministeri e in commissione". Verso il Partito democratico "nessuna sudditanza o preconcetto, bensi' pari dignita'", conclude elencando le sue priorita': diritto alla salute; immigrazione controllata; rinforzi per le forze dell'ordine ed Europa. Nella convinzione che se dalle urne non uscira' una maggioranza chiara, l'unica strada e' quella del ritorno al voto. Con Spadoni si gioca l'approdo a Roma alla Camera come capolista, Mario Erbetta, capogruppo di Patto civico in Comune a Rimini. "C'e' voglia di centro, non me lo aspettavo, di un nucleo moderato popolare, che non urla, non litiga ed e' per il fare. Noi - aggiunge- tratteremo sui temi pratici, le favole le lasciamo agli altri". 

Erbetta non si nega un affondo sulla concittadina pentastellata Giulia Sarti, autosospesasi dal Movimento dopo la questione bonifici: "Una persona che non sa gestire il proprio conto corrente, come puo' gestire i conti dello Stato?", si chiede. In corsa per il Senato c'e' la cesenate Mirella Ravaglia: "Rappresento il mondo dei professionisti", afferma sottolineando che "la lista ha i piedi per terra" e porta avanti "non programmi miracolanti ma moderazione". "Sono molto contento della disponibilita' di Spadoni, per lui nutro grande stima, ne conosco la storia e il ruolo che a Ravenna", prende parola il parlamentare uscente Pizzolante, svelando che due anni fa lo aveva cercato per proporre anche a Ravenna l'esperienza di Patto civico, vale a dire "un movimento locale in alleanza con il Pd", che a Rimini ha fatto vincere al primo turno il sindaco Andrea Gnassi. Ai tempi non se ne fece nulla e i dem furono costretti al ballottaggio. Civica popolare, argomenta Pizzolante, "rientra in questo schema".

D'altronde, aggiunge, "nel nuovo scenario politico l'area moderata non puo' che stare nella attuale coalizione di governo", cosi' e' in Italia, cosi' e' in Europa: "Non esistono forze moderate alleate con gli estremisti e la Lega Nord, ma solo con una sinistra liberale e riformista". Per cui, difende la sua scelta e quella di Spadoni, "incoerenza sarebbe avere governato con il Pd e poi tornare in un centrodestra che non e' piu' quello di cinque anni fa. Berlusconi e Forza Italia sono minoritari mentre l'area estremista e' dominante". Tuttavia, conclude, la scelta e' semplice, tra "cultura di governo e massimalismo". (fonte Dire)

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