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Giovedì, 18 Aprile 2024
Politica

Il Pd verso le primarie: chi sono, come la pensano e che futuro vogliono i tre candidati

Il Partito Democratico si avvicina alle primarie per la scelta del segretario del partito. Le posizioni e le differenze tra i tre candidati nelle interviste di RavennaToday

Domenica si aprono le urne in tutta Italia per le primarie del Partito democratico. A sfidare l'ex premier Matteo Renzi per la poltrona di segretario dem sono in corsa il ministro della giustizia Andrea Orlando e il presidente della regione Puglia Michele Emiliano. Sarà il primo vero momento di confronto con gli elettori Pd dopo la scissione che ha visto la fuoriuscita dal partito di Bersani e D'Alema.

Dopo il voto nei circoli da parte degli iscritti, la seconda fase è invece aperta a tutti gli elettori e le elettrici che vorranno partecipare alle primarie. A Ravenna si vota dalle 8 alle 20 nei 90 seggi allestiti nella provincia. Possono votare tutti gli iscritti alle liste elettorali e anche i ragazzi dai 16 ai 18 anni, che dovranno registrarsi sul sito del Pd. Anche i cittadini Ue residenti in Italia e non Ue con regolare permesso di soggiorno possono votare, previa registrazione sul sito. Abbiamo intervistato i referenti dei tre comitati nati a Ravenna in sostegno dei tre candidati: Roberto Fagnani (per Renzi), Fabio Sbaraglia (per Orlando) e Massimo Ricci Maccarini (per Emiliano).

MOZIONE RENZI - Roberto Fagnani, referente del comitato a sostegno della candidatura di Matteo Renzi

Che aria si respira all'interno del comitato?
Siamo consapevoli di aver fatto tutto quello che c'era da fare e di averci messo il massimo impegno, come abbiam fatto anche in passato, per portare a casa la vittoria di Matteo Renzi come segretario del Partito democratico.

A Ravenna Renzi ha ottenuto quasi il 67% dei consensi nei congressi di circolo. Ravenna ha già deciso o crede che potrebbe esserci un colpo di scena?
Non possiamo dire che la città abbia già deciso, però siamo molto ottimisti e affrontiamo queste primarie ogni giorno con molta fiducia. Chiaramente ci sono altri due candidati di cui tener conto, e ringrazio anche i sostenitori di Orlando e di Emiliano per come si sono svolte a Ravenna queste primarie, abbiamo affrontato il voto consapevoli che il 1 maggio saremo tutti dentro lo stesso partito.

Alle primarie del 2013 in provincia di Ravenna votarono in 42mila. Vi aspettate gli stessi numeri per domenica?
C'è molta attesa ogni volta che ci sono le primarie e negli anni l'affluenza ci ha sempre regalato delle sorprese a livello di numeri. Il congresso ci è sempre stato utile per portare avanti e definire quelle che sono le linee del nostro partito. Rivendico fortemente il "chiamare" il nostro popolo per eleggere il segretario e anche il candidato premier - così come ritengo giusto che sia e come succede in vari paesi in Europa, vedi le recenti elezioni di Martin Shulz in Germania - quindi credo che la gente risponderà. Sono fiducioso che la partecipazione sarà importante.

Perchè Renzi è la scelta migliore per il Pd?
Credo che in questi anni Renzi abbia dimostrato di essere l'unico leader - senza demonizzare la parola leader - ad avere una tenacia che agli altri è sempre mancata, è riuscito a portare a casa molti risultati che la sinistra storicamente ha sempre cercato di raggiungere senza farcela.

Quali sono i principali limiti ed errori che addebita agli altri candidati?
Orlando è una persona che stimo tantissimo, ma faccio fatica a vederla come alternativa perchè ha fatto parte del governo Renzi, tuttavia non ho mai visto sue dichiarazioni che fossero in disaccordo con Matteo. Per quanto riguarda Emiliano credo che non si sia ancora capito bene cosa voglia fare, in più non ne condivido i toni volgari. In ogni caso nutro il massimo rispetto per entrambi i candidati, sono convinto che non rivedremo più certi atteggiamenti che invece in passato abbiamo visto da una parte di chi aveva perso le vecchie primarie: ho avuto l'impressione che la linea di alcuni della minoranza fosse più contro Matteo come persona che contro la maggioranza.

Dopo queste primarie, cosa si augura e prevede per il Governo Gentiloni?
La scadenza naturale del governo è a maggio 2018 e credo, come hanno ribadito tutti e tre i candidati, che si debba dare piena fiducia al governo Gentiloni, affinchè vada avanti fino alla fine per portare a termine certe cose che sono importanti anche dal punto di vista territoriale.

Ci saranno effetti locali sul partito e sulle amministrazioni locali?
Ho sempre detto che Ravenna in questi anni doveva essere presa d'esempio dal Pd nazionale: si è fatto un lavoro molto positivo accolto anche da chi non aveva idee molto vicine a Renzi. C'è stato un senso di rinnovamento molto forte: forse non avremmo mai avuto un sindaco di 31 anni e una giunta così giovane se non fosse stato per questo "vento di rinnovamento" portato da Renzi. Citando Giuliano da Empoli, ex amministratore di Renzi a Firenze, questa è la "generazione che si è imposta sulla politica", e credo che siamo stati bravissimi a mettere in campo un nuovo dirigente senza dividerci per correnti. Quando si è sul territorio si affrontano in maniera concreta i problemi che la città deve fronteggiare quotidianamente.

Dopo queste primarie, su cosa dovrà lavorare principalmente il nuovo segretario del Pd?
Bisogna analizzare gli errori che sono stati fatti: personalmente non ho mai condiviso lo scontro con i sindacati perchè credo che un Pd che si confronta ne esca più forte. Credo che Renzi abbia preso decisioni importanti, alcune ancrora da portare avanti come Partito democratico e da mettere a disposizione del governo Gentiloni. Si è perso il referendum, ma molte partite del referendum vanno ancora affrontate, tra cui la revisione del Titolo quinto, perchè è evidente che le competenze Stato-regioni sono ancora un problema. Credo sia giusta una partecipazione più attiva dei cittadini a livello europeo, soprattutto per quanto riguarda l'elezione del presidente della commissione europea. Ma la vera sfida è far tornare a investire le imprese: se non facciamo questo non si creano posti di lavoro e di conseguenza tutti i discorsi su voucher, job act etc. sono discussioni che restano ferme. Proprio per questo credo che la contrapposizione impresa-lavoratori sia assolutamente superata, entrambi hanno diritti da tutelare e devono funzionare in sintonia. Bisogna venire incontro anche alle problematiche delle piccole imprese e bisogna tener conto anche dell'epoca in cui viviamo: siamo nell'era della digitalizzazione, quindi credo sia necessario investire risorse sulla rivoluzione tecnologica.

Continua a leggere ===> Fabio Sbaraglia (per Orlando) e Massimo Ricci Maccarini (per Emiliano)

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