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Nuovi problemi al ponte mobile: automobilisti infuriati

"Alle 11.15 il ponte era ancora aperto - afferma Alvaro Ancisi, capogruppo in consiglio comunale di Lista per Ravenna -. In mancanza di informazioni pubbliche, abbiamo telefonato all'Autorità portuale, proprietaria del ponte"

Nuovi inconvenienti per il ponte mobile. Sabano erano  previste due aperture del ponte mobile, alle ore 6.45 e alle ore 14, ciascuna dalla durata di circa 15-20 minuti, per consentire il passaggio di due motovedette”. "Alle 11.15 il ponte era ancora aperto - afferma Alvaro Ancisi, capogruppo in consiglio comunale di Lista per Ravenna -. In mancanza di informazioni pubbliche, abbiamo telefonato all’Autorità portuale, proprietaria del ponte, che però da venerdì pomeriggio a lunedì non risponde, e poi ad Azimut spa, gestore del ponte, che ci ha indirizzato, tramite segreteria telefonica, al numero telefonico del cimitero di Ravenna, comprensibilmente all’oscuro".

"Da persone che hanno avuto la sfortuna di passare di lì, sappiamo che il transito sul ponte risultava impedito almeno dalle 8.30 (forse il ponte stentava ad aprirsi?) e tale è rimasto fin circa alle 12 - continua Ancisi -. A parte i disservizi informativi, gravi soprattutto per un servizio essenziale di pubblica utilità, le conseguenze deleterie di un così prolungato blocco della circolazione stradale, in un week end di alta stagione turistica, sono immaginabili, avendo anche giustificato commenti esasperati su Facebook. Ci si astiene perciò da ogni commento, limitandoci a porre alcuni punti fermi sulla triste storia del ponte mobile, desunti, per la parte di competenza dell’amministrazione pubblica, da atti e comunicazioni ufficiali". I tecnici arrivati sul posto hanno poi provveduto alla sistemazione.

La navigabilità del Candiano fino alla Darsena di Città - Afferma Ancisi: "Quando, nel 2001, quest’opera fu concepita, con lo studio di fattibilità, era stato appena emesso, il 6 novembre 2000, il decreto del ministro dell’Ambiente che stabilisce come “tutte le opere fisse di viabilità a scavalco della Darsena di città e/o dell’ambito effettivamente portuale, non costituiscano ostacolo per alcun tipo di navigazione passeggeri fino alla testa della Darsena di Città, salvaguardando quindi in ciascuna di esse un franco fisso adeguato oppure adottando dispositivi mobili”. L’accordo di programma del 2006 e il protocollo d’intesa del 2010 tra Autorità Portuale e Comune, ma soprattutto il Piano urbanistico comunale PGTU 2007, hanno rafforzato il principio che il ponte mobile deve assicurare la continuità dei trasporti e la piena navigabilità del canale dal mare fino alla Darsena di città. Nondimeno, il ponte, entrato in funzione il 3 luglio 2010, si è aperto con fatica solo cinque volte (due per emergenze, due per le cerimonie annuali della Madonna Greca ed una per il passaggio del Moro di Venezia), fino al 10 marzo 2013, allorché, appunto per far passare il Moro, si riuscì a farlo funzionare a manovella. Dopo il 7 aprile 2013, quando invece non si aprì al nuovo passaggio della Madonna Greca, l’Autorità portuale ne dispose la chiusura a tempo indeterminato. Si sarebbe dovuto riaprire il 28 settembre scorso per una sfilata di barche. Non ci riuscì per cause di cui l’Autorità Portuale non ha tuttora comunicato l’esito degli accertamenti effettuati".

Quanto ci costa - Analizza Ancisi: "Nel 2001, l’Autorità portuale iscrisse nel bilancio triennale per la costruzione dell’opera una spesa di 5 milioni, che salirono a 11,5 nel progetto definitivo, commissionato, al prezzo di 274.24,83 euro, allo studio 3T di Roma. Il progetto esecutivo e la costruzione dell’opera, affidati ad un’associazione d’impresa che aveva come capofila la CMC, sono stati certificati nel Quadro economico finale redatto dall’Autorità Portuale ad un costo di 11.962.182,65 euro. Per i primi due anni e mezzo di attività, cioè a tutto il 2012, la manutenzione e gestione del ponte furono assegnate alla CMC, con un costo aggiuntivo di 480.665 euro. Dopo la chiusura del ponte, a seguito della mancata apertura del 7 aprile 2013, l’Autorità portuale aggiudicò alla Cmc, il 9 maggio 2013, al costo di 36.000 euro, la“valutazione dello stato generale dell’impiantistica elettrica e dell’automazione”, cui seguì, il 23 agosto 2013, l’affidamento ad libero professionista, al prezzo di 10.360 euro, della “valutazione tecnico-economica degli interventi necessari per il ripristino dei dissesti rivelati”. Lavori di ripristino, effettuati da Nordelettrica, esecutrice dell’impiantistica nell’appalto per la costruzione dell’opera, si conclusero nel luglio 2014, secondo quanto riferito dal presidente dell’Autorità portuale, al costo di 88 mila euro. La manutenzione/gestione del ponte è stato consegnata per tre anni, da gennaio, alla società Azimut (posseduta al 60% dal Comune di Ravenna), che ha potuto concorrervi tramite un contratto di avvalimento con la Cmc. Il costo per l’Autorità Portuale è di 799.268,97 euro. “Da contratto dopo l’affidamento sarà aperto venti volte ogni anno per garantirne la funzionalità” (ha dichiarato il presidente dell’ente portuale). Dividere il costo per 60 fa 13.321,15 euro. Significa la resa alla non navigabilità del canale Candiano fino alla Darsena di città".

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