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"Tutti i nodi vengono al pettine e i dubbi diventano certezze"

"s. Una torre-albergo, così come da più parti definita, che con i suoi 14 piani e i 54 metri di altezza squarcerà il cielo di Marina"

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di RavennaToday

"Il 25 febbraio scorso, nel Consiglio territoriale del mare è stato discusso il progetto relativo all'ex Xenos. Una torre-albergo, così come da più parti definita, che con i suoi 14 piani e i 54 metri di altezza squarcerà il cielo di Marina. Tornerò più avanti su questo progetto, ora mi soffermerò sui dubbi che diventano certezze. Il 15 dicembre dello scorso anno, pervenne al consiglio del mare la richiesta di parere sul progetto in argomento. Fin dall'inizio, ho chiesto che sarebbe stato opportuno che il progetto fosse inviato alle commissioni del consiglio territoriale: Turismo/Ambiente e Urbanistica e lavori pubblici, per la discussione congiunta. Le commissioni sono state costituite, proprio per poter discutere materie complesse come quelle di questo progetto.

I commissari, infatti, hanno facoltà di nominare tecnici attraverso i quali farsi assistere qualora la materia è principalmente di natura tecnica. Inoltre, la discussione in commissione consente alla cittadinanza, e all'intero tessuto imprenditoriale, di esprimere le proprie considerazioni sulla bontà o meno di lavori sul proprio territorio. Quindi il parere di una commissione è più completo rispetto a una semplice discussione in consiglio e costituisce valido supporto per gli stessi consiglieri nell'esprimere il proprio parere in merito. La proposta ha sempre trovato d'accordo gli altri consiglieri e la stessa precedente presidente. Mi è sempre stato risposto che di tempo ce n'era abbastanza. Ma, nonostante abbia più volte reiterato la richiesta nel corso del tempo, il passaggio nelle commissioni non è mai avvenuto, perché?

Guarda caso si è preferito discutere un progetto, che ipoteca il futuro di un territorio per gli anni a venire, nel corso delle poche ore a disposizione di un consiglio. Ecco come un dubbio può trasformarsi in certezza. Infatti, l'asse Pd-Fi, unici consiglieri rimasti al mare dopo le dimissioni di quelli delle minoranze, si sono arrogati il potere, all'unanimità, di decidere il destino di Marina, senza che il cittadino e l'intero comparto imprenditoriale, ossia coloro che dovranno subirne poi le conseguenze, abbiano potuto esprimere le proprie considerazioni. Alla faccia dell'istituto di partecipazione e consultazione dei cittadini alla gestione della cosa pubblica.

Per quanto attiene il progetto, nessuno è contrario a una struttura che amplia l'offerta turistica di una località, specialmente laddove c'è carenza. Così come nessuno può imporre a chi ne sostiene i costi per la realizzazione, se gestire in proprio o dare in affidamento la struttura una volta completata. Ovviamente, complessi del genere non posso essere sottratti alla debita considerazione del contesto ove si vuole collocarli, nonché l'apporto che la struttura sarebbe realmente in grado di dare al turismo o le eventuali ricadute negative sul territorio.

È stato quest'ultimo passaggio che è mancato in consiglio comunale, cioè il non aver considerato che Marina è già bella di per sé, ha il fascino della sua spiaggia e di una pineta che si estende su tutto il litorale e il suo entroterra, una passeggiata stupenda sul porto canale e variegate strutture che ben sopperiscono alle attività ludiche, sportive e di svago, per il divertimento dei giovani e meno giovani. La ridente località, vanto del turismo balneare ravennate, è stata calpestata anni addietro da un polo industriale deturpante; più recentemente, sulla spiaggia, dall'ecomostro Marinara; ora dalla lottizzazione selvaggia di Marina Centro. Svetta su Marina di Ravenna il faro che la identifica. Ciò di cui necessita, piuttosto che di altre proposte eclatanti, sono: la dovuta attenzione da parte dell'amministrazione comunale, assente negli ultimi anni, in termini di manutenzione e cura dell'assetto stradale e dell'arredo urbano; la tutela dell'utenza ciclistica, con la costruzione di una pista ciclabile che l'attraversi da nord a sud; la sicurezza della cittadinanza e dell'imprenditoria locale contro la microcriminalità; la repressione dei comportamenti incivili dei soggetti fastidiosi, ubriachi o sotto l'effetto di sostanze stupefacenti, dediti ad atti vandalici e molesti.

Pasquale Minichini - Lista per Ravenna

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