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Protezione della duna tra Marina e Punta, Guerra (Lega): "Non c'erano soluzioni alternative?"

"A fronte dell'incessante sfruttamento del territorio costiero, Eni finanzia periodicamente interventi di ripristino ambientale cosiddetti compensativi"

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di RavennaToday

"Ho esaminato e riletto più volte la documentazione sull'accordo Eni-Comune circa la realizzazione di passerelle e di camminamenti in legno sopraelevati e circostanti la duna di fronte all'ex coloni , finanziata con ben 500mila Euro, e sinceramente non mi spiego i motivi di una tale scelta. A fronte dell'incessante sfruttamento del territorio costiero, Eni finanzia periodicamente interventi di ripristino ambientale cosiddetti compensativi. Le scelte inerenti tali interventi sono in capo ad un Gruppo di Lavoro istituito il 15.11.2010 composto da 8 membri equamente suddivisi fra Regione, Provincia, Comune ed Eni. Detto organismo ha deciso di abbandonare il progetto di intervento relativo ad un sistema di stabilizzazione della spiaggia nominato B.M.S. approvato il 23 settembre 2010 adottando, nella seduta del 20 ottobre 2011, la realizzazione di un progetto alternativo di carattere sperimentale "volto alla difesa della costa, per l'attenuazione dei processi erosivi e di ingressione marina" riconducibile ad un manufatto composto da passerelle e camminamenti in legno sopra e intorno la duna di Marina di Ravenna di fronte all'ex Colonia.

L'intero iter procedurale di questo nuovo progetto è giunto a conoscenza delle opposizioni (e probabilmente dell'intero consiglio comunale) solamente il 12 agosto scorso con un impegno ad avviare i lavori entro il mese di settembre 2014. Lasciando ai Consiglieri solo 15 giorni per approfondire la questione e, ancor peggio, escludendo a coloro che sono eletti in rappresentanza dei cittadini la possibilità di suggerire altri interventi compensativi che possano rientrare nelle finalità del finanziamento Eni. Vale anche la pena ricordare che la duna in questione pare non essere completamente naturale e sia stata realizzata artificialmente nel dopoguerra a fronte di precedenti svuotamenti di sabbia ivi presente per sconsiderati utilizzi stradali di allora. Nutro anche la convinzione che i materiali in legno di cui è composta la struttura saranno esposti ad un elevato grado di usura e a possibili danneggiamenti per atti vandalici da parte dell'uomo. Con conseguenti costi di manutenzione e ripristino che graveranno sul bilancio comunale ovvero dei cittadini. Ma possibile che al tavolo di questo Gruppo di Lavoro non vi fossero altri progetti che potessero essere realmente alternativi e più utili all'ambiente e al territorio? Sull'intera vicenda ho ritenuto di presentare una interrogazione urgente che spero trovi riposta prima dell'avvio dei lavori".

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