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Provincia, il 3 agosto l'elezione del nuovo consiglio e del nuovo presidente

Non voteranno i cittadini, ma i consiglieri e i sindaci dei comuni del territorio provinciale.

Il 3 agosto si terranno le elezioni del nuovo presidente e del nuovo consiglio della Provincia di Ravenna. Non voteranno più i cittadini, ma i sindaci e i consiglieri dei Comuni della Provincia, che sceglieranno tra loro il presidente (che può essere solo un sindaco) e i 12 consiglieri provinciali. Presidente e consiglieri provinciali svolgeranno il loro incarico del tutto gratuitamente.
Sul tema interviene il consigliere di Lista per Ravenna Alvaro Ancisi. “I nuovi amministratori dovranno funzionare più che altro come liquidatori dell’ente, destinato ad essere soppresso dalla riforma della Costituzione approvata nell’ottobre scorso. In ogni caso, il consiglio cesserà dopo due anni. Molte delle funzioni provinciali sono state già trasferite alla Regione insieme al personale. Le altre passeranno ai Comuni. Oggi la Provincia non è che la somma provvisoria dei Comuni del suo territorio, a cui, attraverso la Conferenza provinciale dei sindaci, risponde direttamente, e verso i quali potrà assolvere un ruolo di coordinamento e di supporto.
Nei suoi vent’anni, Lista per Ravenna non ha mai preso parte, direttamente o indirettamente, alle elezioni provinciali, né parteciperà a queste. Non glielo consente il proprio Statuto, essendo a servizio solo del comune di Ravenna, dai cui cittadini residenti è composta (artt. 1 e 2). I suoi aderenti non  hanno vincoli politici o di partito, se non il divieto di “sostenere o aderire ad altre liste elettorali o partiti o movimenti in occasione di elezioni in cui sia presente la Lista per Ravenna” (art. 5).
Siamo però interessati a che i partiti o movimenti che concorreranno alle elezioni provinciali, mancando la materia del contendere (il potere per il potere e i benefici) e trattandosi di svolgere attività sostanzialmente amministrative, superino le pregiudiziali di schieramento politico e, pur mantenendo i loro caratteri distintivi, operino in sintonia e in collaborazione. Le risorse e i mezzi della Provincia sono stati profondamente tagliati. Sarà un’impresa far quadrare i conti. Si chiede dunque ai nuovi amministratori provinciali molta buona amministrazione e poca politica. Facciano, una volta tanto, di necessità virtù. Siano a servizio disinteressato di tutti i Comuni e degli amministratori comunali di ogni parte dai quali sono eletti, scelti non a caso per singolo nominativo, a prescindere dalla lista in cui è inserito. Serviranno passione e competenza, più che bandierine di partito”.
 

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