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Provincia, "sono davvero cattive acque: manca pure quella da bere..."

"È paradossale, ma la Provincia di Ravenna naviga così in cattive acque al punto di non potere più assicurare neppure l’acqua da bere al personale e agli ospiti convenuti presso l’ente a vario titolo".

"È paradossale, ma la Provincia di Ravenna naviga così in cattive  acque al punto di non potere più assicurare  neppure l’acqua  da bere al personale e agli ospiti convenuti presso l’ente a vario titolo. Concordo pienamente sull’esigenza di ridurre la spesa corrente, ancora elevata nonostante i tagli e i mancati trasferimenti di stato e regione, ma arrivare a sopprimere l’acqua da bere preoccupa molto e fa pensare ad un vero dissesto finanziario".

La questione è stata sollevata da Gianfranco Spadoni, consigliere provinciale dell'Udc a Ravenna, che sottolinea come "nel caso specifico, le classiche bottigliette a disposizione della giunta e dei consiglieri in occasione delle riunioni e dei consigli, sono state da tempo abolite, ma anche i distributori automatici, i cosiddetti boccioni, hanno funzionato per un po’, ma tutto ad un tratto l’erogazione è stata sospesa per ragioni riguardanti  il contenimento della spesa (sic!). Quella spesa che l’ente di piazza Caduti dovrebbe invece ponderare con più attenzione, cominciando, ad esempio, con il contenimento delle spese per consulenze e per l’affidamento di servizi esterni e, in particolare di quelli legali in continuo aumento".

"Ritornando al tema dell’acqua,  tra l’altro, a molti è balzato in mente che i dividendi introitati dalla Provincia di Ravenna da Romagna acque  nel 2014 riferiti all’esercizio 2013 ammontano a oltre 388.000,00 euro, pertanto da parte della citata Società delle Fonti partecipata dallo stesso ente provinciale, non costituirebbero un onere eccessivo  promuovere l’uso dell’acqua a condizioni gratuite o di particolare convenienza  per i dipendenti e per gli usi di servizio istituzionale. Appare sconveniente convocare,  ad esempio, conferenze di servizi fra varie istituzioni, riunioni  con i rappresentanti dei  comuni e degli enti o riunire  lo stesso Consiglio provinciale,  senza mettere a disposizione dei convenuti una modesta bottiglietta di cortesia" dice ancora Spadoni, che conclude: "Bisogna essere consapevoli: siamo ritornati indietro nel tempo. Per questo occorre, dunque, attrezzarsi e consigliare a tutti di partecipare alle varie iniziative, provvisti di apposita bottiglietta contenente il bene comune fondamentale per la vita".  
                                         

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