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Venerdì, 19 Aprile 2024
Politica

Provincia, Spadoni (Udc): "Lunga serie di revoche nelle adesioni"

"La scarsità di risorse a disposizione della Provincia, conseguenti, almeno in parte, alle cogenti linee imposte dalla spending review, da qualche tempo sta producendo i loro effetti obbligati anche sull’ente di Piazza dei Caduti

"La scarsità di risorse a disposizione della Provincia, conseguenti, almeno in parte, alle cogenti linee imposte dalla spending review, da qualche tempo sta producendo i loro effetti obbligati anche sull’ente di Piazza dei Caduti. E a una prima riflessione sommaria il giudizio né sicuramente positivo se non emergesse una serie di questioni indicative sulle quali vale la pena di soffermarsi. Anzitutto anche per un qualsiasi consigliere provinciale distratto, balza all’occhio la quantità incalcolabile di adesioni sottoscritte dalla Provincia durante gli anni e l’elevato numero di quote versate per assumere il ruolo di socio o di sostenitore, da cui oggi si tenta di recedere. Una consolidata attività di adesioni a pioggia, molte delle quali squisitamente di natura politica più che di taglio amministrativo e sociale.

Sull’argomento in oggetto, soprattutto negli ultimi mesi, stanno avvenendo diversi recessi. A solo titolo di esempio, il Consiglio provinciale ha approvato la revoca alla Fondazione vittime di reati con un impegno per l’ente di 5.000,00 annue, quella dall’Unione stampa periodica italiana – Uspi- per 250,00 annuali, ha ritirato la nostra Amministrazione da Federmobilità per 10.000,00 mila euro e dall’ Associazione soggetti istituzionali territoriali Aiccre per un importo annuo pari a 6.000,00 euro,oltre ad avere rinunciato al Centro studi per l’Adriatico con una quota annua di 2.000,00 euro e al Coordinamento nazionale enti locali per la pace 2.500,00.

Ora si sta abbandonando l’adesione al Centro studi avanzati sull’umanizzazione per 500,00 euro all’anno e a quella della Rete europea delle città e delle regioni per l’economia sociale con una quota annuale pari a 5.000,00 euro. Da tali impegni di spesa particolarmente indicativi, naturalmente, sono escluse le partecipate,vale a dire le partecipazioni azionarie della Provincia nelle società di capitali, come F.e.r, Sapir, Stepra, Delta 2000, Agen.Da, solo per citarne alcune,molte delle quali, peraltro, non strategiche o il più delle volte non attinenti alle finalità delle amministrazioni pubbliche che le controllano, come evidenzia ripetutamente la Corte dei Conti.

Ritornando al caso specifico delle adesioni onerose, va rilevato, inoltre come la legge abbia opportunamente introdotto la funzione d’indirizzo del consiglio provinciale che deve precedere la scelta di adesione di competenza discrezionale della giunta, ma io ritengo che lo stesso principio alla base della legge debba riguardare anche la fase conclusiva, vale a dire quella del ritiro dall’impegno assunto, oggi in mano esclusiva dell’esecutivo. In realtà si assiste a un corretto esame da parte dei dirigenti, ma non esiste un criterio logico e razionale di tipo politico da parte della giunta in grado di stabilire le priorità e le adesioni da mantenere rispetto a quelle da sottoporre a revoca, e oltretutto

sono bypassate completamente le funzioni d’indirizzo e l’ esclusiva prerogativa assegnata dalla legge al consiglio, nella cessazione dei rapporti. Molte revoche sono assolutamente condivisibili, ma emerge con nitidezza la prolificazione di questo istituto dispensatorio di risorse in mano alle giunte che si sono succedute, che in molti casi ha operato senza il dovuto coinvolgimento dei consigli".

Gianfranco Spadoni, consigliere provinciale Udc

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