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Ravenna 2019, Ancisi replica a Guerra: "Fare opposizione a chi la fa con falsità"

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di RavennaToday

Leggo un comunicato del consigliere comunale Guerra, della Lega Nord, inutilmente e scorrettamente offensivo, intitolato: “Ravenna 2019: maggioranza, opposizione e LpRa, solito atteggiamento, esito scontato”. Risponderò brevemente alle teorie sul modo di costruire un’alternanza allo strapotere del PD, perché a Ravenna questa possibilità si gioca, nel 2016, su due fattori sostanziali:
    1.    la capacità dei partiti tradizionali di centro-destra di frenare la caduta libera di voti a livello nazionale e dei Cinque Stelle a consolidare i propri, ben sapendo che, quando si vota alle comunali, gli elettori ormai sanno ben distinguere se votano per Berlusconi, Fini, Bossi, Casini (o chi per loro oggi), Grillo, oppure se votano per i loro esponenti ravennati (ad esempio, tra le elezioni politiche e quelle comunali i voti della Lega Nord si dimezzano: del resto, di tale partito qui si conosce oggi solo Guerra): più ciascuno si impegna a far valere il proprio lavoro, senza gelosie e frustrazioni, evitando di fare opposizione a chi fa opposizione, più si fa il bene della città;
    2.    la possibilità della nostra lista civica, sempre in crescita ad ogni elezione, di raccogliere più vistosamente i frutti del proprio incessante lavoro, ben oltre i confini delle appartenenze di partito, drenando i voti in uscita dal centro-destra e rivolgendosi pure a sinistra (anche perché Renzi non dovrebbe candidarsi a sindaco di Ravenna): quindi noi siamo lieti di condividere con le altre opposizioni tutte le iniziative che ci convincono, anche poco, ma andiamo per la nostra strada quando non ci convincono per niente, astenendoci sempre, se non siamo provocati, dal commentarle.

OFFESE E DIFFAMAZIONI
    1.    Non si mantengono o conquistano elettori offendendoli. Quando Guerra afferma che quelle da lui chiamate “ricostruzioni e contestazioni di Lista per Ravenna” entusiasmano “le chiacchiere da bar” e che “i cittadini si tolgono il mal di pancia con le ricostruzioni di Lista per Ravenna”, offende il 10,5 per cento degli elettori che hanno votato il nostro schieramento civico e gli altri che dal 2011 ad oggi lo hanno saputo apprezzare, che sono un fiume, visti i riscontri giornalieri sulla stampa e dato che ormai chiunque abbia problemi di Ravenna da proporre si rivolge, ottenendone sempre riscontro, più a Lista per Ravenna che al sindaco o agli altri gruppi messi tutti insieme: “mal di pancia ce lo fai venire tu”, avrebbero il diritto di rispondergli. Ma se le offese sono alla verità è più grave, perché o si è in malafede o non si sa quello che si dice.
    2.    Guerra mi accusa di avere infranto lo spirito civico con “gli incarichi assunti in nome dell’UDC presso l’ANCI” o per “partecipare ad improbabili commissioni in Europa”. A Roma sono membro (dal 1999)  dell’organo di vertice dell’ente che associa gli 8 mila Comuni Italiani e a Bruxelles (dal 2011) dell’organo dell’Unione Europea che rappresenta le regioni e i comuni dei 28 Stati membri. Dunque, sono improbabili solo i suoi “ragionamenti”. Oltretutto, all’ANCI si arriva attraverso i congressi e al Comitato delle Regioni se nominati dal Consiglio dell’Unione Europea su proposta del Governo Italiano. Ma, come dimostra l’allegato estratto dai rispettivi siti internet ufficiali, questi incarichi sono assunti come “consigliere comunale di Ravenna”, a cui dal 1997 ad oggi sono stato eletto come Lista per Ravenna, con simboli in cui non è mai figurato nessun partito, bensì, dal 2006, la parola ANCISI. Da questi incarichi non ricevo alcun compenso. Quando scado da consigliere comunale, decado automaticamente da tutto.
    3.    Da querela è poi che le mie “trasferte” per l’ANCI o in Europa siano “a spese dei contribuenti ravennati”. Basta consultare il sito ufficiale del Comune, che consiglio a Guerra di consultare prima di spacciare frottole, per constatare (altro allegato) che i cittadini ravennati hanno pagato per tutte le mie trasferte, nell’ultimo anno di cui sono riportati i dati, 2.414,04 euro: il che significa, ovviamente per chi sa di cosa parla, che il Comune di Ravenna non paga niente per l’Unione Europea, bensì solo per la sua associazione, e quando ne ha l’obbligo statutario. Ma anche che, quando sono in missione per il Comune, viaggio solo in treno e in seconda classe (avendo diritto alla prima), spesso andando e tornando in un solo giorno, o altrimenti soggiornando a poco prezzo o addirittura in una struttura di accoglienza non commerciale (quando potrei in alberghi a 4 stelle senza limiti di prezzo), spendendo in alimenti non più di 20-30 euro al giorno. Perché questo è da sempre il mio stile di vita. Verifichi invece il consigliere Guerra sui soldi pubblici spesi dai massimi esponenti del partito nel cui nome è stato eletto, da Bossi e famiglia in giù. Poi si sciacqui la bocca.

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