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Martedì lo sciopero generale della Cgil

Saranno una ventina i pullman che giungeranno da tutta la provincia martedì a Ravenna per la manifestazione provinciale e lo sciopero generale proclamati dalla Cgil. La giornata prenderà il via alle 9,45 in piazza Baracca

Saranno una ventina i pullman che giungeranno da tutta la provincia martedì a Ravenna per la manifestazione provinciale e lo sciopero generale proclamati dalla Cgil. La giornata prenderà il via alle 9,45 in piazza Baracca dove si ritroveranno i manifestanti; poco dopo partirà il corteo attraverso le vie della città. Da piazza Baracca si passerà in via Cavour, poi in via IV Novembre per poi giungere in piazza del Popolo, dove è previsto l'intervento del segretario provinciale della Cgil, Marcello Santarelli.

Parlerà anche l'esponente della segreteria nazionale dello Spi Cgil, Ivan Pedretti. “In questi giorni stiamo registrando un'alta sensibilità verso le ragioni dello sciopero – commenta Maura Masotti, segretaria organizzativa della Cgil -. Le assemblee sui luoghi di lavoro, i volantinaggi per piazze e mercati e l'assemblea di tutti i delegati e attivisti mostrano che c'è un forte sentimento di adesione alle ragioni che hanno portato la Cgil a proclamare lo sciopero generale. I provvedimenti di questo Governo sono tutti orientati a colpire i lavoratori dipendenti, le famiglie e i pensionati. La lotta all'evasione fiscale prosegue blandamente. La grande confusione dell'esecutivo non fa che portare via a via a misure più inique ed ingiuste. Lo sciopero nazionale della Cgil vuole dare un messaggio preciso a questo Governo: è necessaria un'inversione di rotta. Come sottolinea la Cgil un'altra manovra è possibile”.

I riflessi della manovra si sentiranno anche sui progetto di sviluppo locali: “Non più tardi di alcuni giorni fa l'Unione Europea ha segnalato i rischi recessivi della manovra – commenta ancora Maura Masotti -; l'Unione Europea chiede interventi strutturali per sostenere lo sviluppo. Ebbene il nostro territorio ha importanti progetti per la cui attivazione sono indispensabili le risorse dal governo centrale. Mi riferisco in particolare alla cittadella della nautica – tecnopoli e al piano di sviluppo per il porto: il Governo deve mostrare lungimiranza e investire in progetti che nel tempo darebbero importanti sbocchi occupazionali e nuove opportunità di sviluppo. La nostra provincia ha risentito pesantemente degli effetti della crisi, sono quasi 2.000 i posti di lavori persi dall'ottobre 2008 ad oggi, senza contare i tantissimi mancati rinnovi dei contratti a tempo determinato. Investimenti sulla crescita permetterebbero di recuperare parte della forza lavoro che è stata vittima della crisi”.

Altra difficoltà riguarda gli enti locali che stanno risentendo in maniera drammatica delle politiche di tagli e riduzioni dei trasferimenti. I dati mostrano che nel biennio 2011 e 2012 i tagli di risorse superano i 6 milioni e 600mila euro, per i 9 Comuni della Bassa Romagna. Per dare copertura economica ai servizi alla persona (asilo nido e materna, case di riposo per anziani, assistenza domiciliare, tutele ai portatori di handicap, trasporti), si è utilizzata la maggioranza delle risorse rimaste; i tagli quindi, si scaricano in via prioritaria alla capacita dei Comuni di creare lavoro riducendo la quantità degli appalti del 70% nel 2011 e mettendo in discussione l'integrità dei servizi nel 2012. Qualsiasi ulteriore intervento dettato dal governo per il 2013 e 2014 attraverso ulteriori tagli di risorse economiche o ad ulteriori restrizioni con il patto di stabilità, che saranno previsti dal nuova manovra, toglie la possibilità agli amministratori di programmare la tutela e la crescita delle persone e del territorio, nonchè il mantenimento degli attuali servizi al cittadino, minando così la coesione sociale della nostra comunità.

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