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Venerdì, 19 Aprile 2024
Politica

Contro la legge della "buona scuola": si costituisce il Comitato Referendum Scuola

Il Comitato, a cui hanno aderito sindacati (Flc-Cgil, Gilda Cobas e Uil), docenti, genitori (fra cui Aga), Ata e studenti, sottolinea "la necessità di riportare la democrazia negli organi collegiali"

Si è costituito anche a Ravenna il Comitato Referendum Scuola contro la legge della "buona scuola”. Il Comitato, a cui hanno aderito sindacati (Flc-Cgil, Gilda Cobas e Uil), docenti, genitori (fra cui Aga), Ata e studenti, sottolinea "la necessità di riportare la democrazia negli organi collegiali, di difendere la libertà di insegnamento, l’autonomia scolastica e il diritto allo studio di tutti partendo proprio dalla cancellazione di quattro provvedimenti previsti dalla 107: finanziamenti privati alle scuole, chiamata diretta dei docenti, obbligo dell’alternanza scuola-lavoro e premi ai docenti ‘meritevoli’. Pertanto, per sensibilizzare l’opinione pubblica sulla gravità della situazione determinata dalla Legge e sui rischi conseguenti, il Comitato metterà in campo iniziative sul territorio nei prossimi mesi. Le prime date saranno sabato (piazza del mercato a Ravenna) e il 23 aprile (piazza Anita Garibaldi, davanti al Liceo classico) dove verranno raccolte le firme a favore dei quattro quesiti referendari.

I QUESITI

ABROGAZIONE DI NORME SUI FINANZIAMENTI PRIVATI A SINGOLE SCUOLE PUBBLICHE O PRIVATE - "Scopo del quesito è cancellare la possibilità di effettuare donazioni a singole scuole. In caso di abrogazione ogni donazione confluirà in un fondo destinato al sistema nazionale di istruzione da ripartire tra le scuole secondo criteri oggettivi. Ciò al fine di evitare finanziamenti privatistici alle scuole pubbliche, competizione tra le scuole, creazione di scuole di serie A e di serie B e il potenziamento economico delle scuole private che potrebbero far risultare come donazione una parte delle spese di iscrizione con benefici fiscali i cui costi ricadrebbero sulla collettività".

ABROGAZIONE DI NORME SUL POTERE DISCREZIONALE DEL DIRIGENTE SCOLASTICO DI SCEGLIERE E/O CONFERMARE I DOCENTI - "Scopo del quesito è cancellare 'Il potere del dirigente scolastico di scegliere in modo discrezionale i docenti della propria scuola e di confermarli o mandarli via dopo un triennio. In caso di abrogazione gli Uffici scolastici regionali ritorneranno ad assegnare gli incarichi agli insegnanti, con criteri oggettivi e predeterminati e senza il ricatto della scadenza. Questo eliminerà il rischio sia di gestione clientelare delle assunzioni, sia di limitazione della libertà di insegnamento, perché toglierà al dirigente scolastico la possibilità di condizionare i docenti".

ABROGAZIONE DI NORME SULL'OBBLIGO DI ALMENO 400/200 ORE DI ALTERNANZA SCUOLA LAVORO - "Scopo del quesito è cancellare l'obbligo per scuole di fare almeno 400/200 ore di alternanza scuola-lavoro. In caso di abrogazione, ciascuna scuola deciderà il monte ore da dedicare all'alternanza scuola-lavoro, in modo coerente con gli obiettivi del proprio Piano dell'Offerta Formativa, al fine di evitare un'inaccettabile riduzione delle ore di insegnamento, per un'attivltà che assai spesso diventa richiesta di lavoro gratuito o sottopagato".

ABROGAZIONE DI NORME SUL POTERE DEL DIRIGENTE SCOLASTICO DI SCEGLIERE I DOCENTI DA PREMIARE ECONOMICAMENTE E SUL COMITATO DI VALUTAZIONE - "Scopo del quesito è cancellare il potere del dirigente scolastico di scegliere in modo discrezionale i docenti della scuola a cui dare un premio salariale per il presunto "merito". In caso di abrogazione il Comitato di valutazione ritornerà ad essere un organo composto solo da docenti e dal dirigente, non individuerà più alcun "criterio per la valorizzazione" ed esprimerà il proprio parere solo sul periodo di prova dei neo-assunti. Lo stanziamento del fondo di 200 milioni annui diventerà salario accessorio per la valorizzazione di tutto il personale docente, compreso quello precario e sarà inserito nella contrattazione integrativa nazionale".

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