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Giovedì, 28 Marzo 2024
Politica

Minichini (Lista per Ravenna): "Da nuove lottizzazioni alla rigenerazione urbana"

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di RavennaToday

"Dopo aver passato gli ultimi dieci anni, con Lista per Ravenna e pochi altri, a combattere in tutte le sedi il grave consumo del suolo prodotto dagli strumenti urbanistici del nostro Comune, vedo con piacere che l’argomento è diventato la parola d’ordine di quasi tutti i partiti politici, compresi quelli che questo scempio l’hanno creato e fino a pochi mesi fa sottaciuto. Mi riferisco al Pd ravennate e alla mancanza di risposta ai miei appelli, fatti non più tardi di tre mesi fa, sulle tre “perle” dei cosiddetti “articoli 18”, con cui la legge n. 20 del 2000 della Regione ha legittimato il commercio di nuove lottizzazioni private su terreni agricoli in cambio di supposti e quasi sempre inadeguati benefici pubblici.

Il comparto S22 di Piangipane, 70 ettari nel mezzo della campagna, ha avuto l’unico risultato di bloccare l’espansione dei due stabilimenti alimentari Agritech e Cofar, che avrebbero voluto ampliarsi nel lotto contermine che avevano comprato: gli hanno costruito invece confezionato una discarica a ridosso. Il comparto S15 di Lido di Dante era intitolato allo spostamento del Camping Ramazzotti dall’attuale posizione su una fascia più arretrata rispetto al litorale: titolo bizzarro perché non è per niente previsto nel progetto, mentre al posto delle strutture turistiche all’aperto immaginate e dei servizi essenziali mancanti, cresceranno come funghi vistose casette a schiera sul confine con la Riserva naturale. Nel comparto S1 della zona Antica Milizia, la previsione di nuova caserma della polizia municipale è stata miracolosamente trasformata in una enorme lottizzazione privata pari all’intera Darsena di Città, alla quale fa tanta concorrenza da rimandarne la strombazzata rigenerazione di almeno una generazione: non c’è problema, finita la campagna elettorale, la Darsena torna come prima, squallida.

Una cosa che però gli slogan elettorali non ci dicono è che in tutta la pianificazione urbanistica europea la politica di limitazione al consumo ulteriore di suolo si accompagna, ferma restando l’analisi del fabbisogno, a indirizzi di densificazione urbana volti alla rigenerazione. Vuol dire mettere mano alla città consolidata, alle periferie, a ogni forma di sprawl (disordine) urbano, per trasformare i sobborghi dormitorio in quartieri strutturati su una serie di servizi pubblici e privati, dotati di buona vivibilità e inclusività, con spazi verdi, biblioteche, ludoteche, ecc.. Così si riducono l’inquinamento e i costi procapite dei servizi comuni, ivi compresi i trasporti e il fabbisogno energetico. Si evitano investimenti, anche pesanti, che in un futuro ripianificato possono avere diverso e miglior utilizzo e risultato.  Nello stesso tempo, si dà spazio ad ampliamenti controllati nei fabbricati esistenti, tali da generare nuove armonie, la nuova stanza del figlio, il monolocale dell’anziano in casa, ecc.

Come si fa ce l’ha spiegato fino allo sfinimento, in questi ultimi due anni, l’architetto ravennate Daniele Vistoli, che propose questo approccio nel territorio, con dovizia di particolari su cui non mi soffermo e con proposte intelligenti e fattibili, già partecipando alle commissioni di studio sulla Variante al Regolamento Urbanistico e Edilizio (RUE) in corso di definizione. Nelle more di questa variante è già possibile orientare le strutture operative del Comune in questa direzione. Forse quello che manca è la volontà politica, verso l’affermarsi di una cultura di pianificazione urbanistica europea, che traguardi oltre ieri gli slogan facili, per creare da subito cognizioni e condizioni di una città resiliente, inclusiva, sociale e culturale, come da COP21 Parigi 2015".  

Pasquale Minichini, Lista per Ravenna
 

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