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Ravenna, il PD: "Antifascismo ritorni al centro dell'agenda di Governo"

Alla Festa di Ravenna l’incontro sui principi e i valori della Costituzione con associazioni antifasciste

“La mobilitazione antifascista serve all’Italia, perché deve tornare al centro di qualunque iniziativa, a maggior ragione della Festa dell’Unità. E deve soprattutto tornare al centro dell’agenda di Governo”. Lo dice Marco Miccoli, della Segreteria nazionale del Partito democratico, nel suo intervento oggi all’incontro ‘Principi e valori della Costituzione: democrazia, diritti, libertà, antifascismo’, promosso dal Pd alla Festa nazionale dell’Unità di Ravenna, con le associazioni antifasciste e culturali, i sindacati, le fondazioni e gli amministratori locali che in questi anni hanno combattuto più di altri il ritorno dei nuovi fascismi.

“Bisogna far percepire che ogni sottovalutazione è pericolosa, che quello che sta accadendo nel mondo, in Europa, non è un episodio isolato: l’Internazionale nera si sta riorganizzando. In Italia c’è stato un salto di qualità enorme e inquietante, basta vedere cosa accade sui social e come ciò venga vergognosamente tollerato, poiché manca una legge che regoli la presenza di formazioni e messaggi che inneggiano al fascismo”.

“Non può essere permesso – ha sottolineato Miccoli – che nel Paese della lotta per la Liberazione dal fascismo, nasca un governo che non sia antifascista: è la Costituzione che lo dice. Per questo motivo, bisogna ricominciare, con il nuovo Governo, le nostre battaglie: sui diritti, sull’immigrazione, sull’accoglienza, sul lavoro - ieri c’è stato il 600esimo morto sul lavoro dall’inizio dell’anno - sulla scuola, sull’ambiente, sulla libertà e la qualità dell’informazione, sulla violenza di genere. In sinergia con le Istituzioni, perché antifascismo e Istituzioni democratiche, sono la stessa cosa”.

“C’è bisogno di una forte riflessione di tutti i soggetti che sono coinvolti su come attualizzare e rendere vivo l’antifascismo, la memoria della Resistenza, i principi della Costituzione”, ha detto Claudio Silingardi, vice presidente dell’Istituto storico di Modena, cui erano affidate le conclusioni. “La politica, i partiti, il Pd, rimettano al centro questi temi e supportino con forza tutte quelle associazioni, fondazioni, musei, istituzioni che sostengono questa consapevolezza democratica e antifascista nel Paese”, ha concluso.

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