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Ancisi dichiara guerra ai piccioni: "Stanno devastando il centro storico"

Il leader della lista civica si è così rivolto a Matteucci, per chiedere "se e come intende operare per porre rimedio all’incontrollata proliferazione dei piccioni".

Proliferano i piccioni nel centro storico di Ravenna. L'osservazione arriva dal capogruppo in consiglio comunale di Lista per Ravenna, Alvaro Ancisi, secondo il quale "Il decoro di una città che aspira a diventare Capitale europea della cultura non è compatibile con l’omissione di ogni intervento atto ad affrontare tale questione, la cui mancata soluzione sta devastando tutti gli spazi pubblici e aperti al pubblico, danneggiando, in particolare, le parti esterne del ricco patrimonio artistico  e monumentale".

Illustra Ancisi: "Sulla base dei risultati di un’indagine tecnico scientifica commissionata dalla Provincia di Ravenna riguardante i danni prodotti dal colombo di città (o piccione domestico) e in cui si evidenziano circa sessanta malattie  veicolate da pericolosi ectoparassiti, lo scorso 29 gennaio la giunta provinciale ha deliberato di intensificare le azioni programmate volte a contrastare questo fenomeno. In sostanza, la Provincia esercita due attività distinte: sui territori extra-urbani attua direttamente un proprio piano di controllo, a protezione soprattutto delle colture agricole e vegetali, valendosi del personale appartenente agli Ambiti Territoriale della Caccia, meglio conosciuti come ATC; nelle città, definisce il piano di controllo affidandone però la gestione, coi relativi costi, ai singoli Comuni, che si avvalgono di ditte specializzate o di proprie società partecipate, come, nel caso del Comune di Ravenna, Azimut.

"Se oggi, quindi, a Ravenna, esistono problemi igienico-sanitari e di decenza, soprattutto nel centro storico, dovuti alla presenza esorbitante dei piccioni, le cause e le responsabilità devono esserne addebitate alla latitanza del Comune rispetto alle azioni di controllo necessarie per rendere pulito e dignitoso l’ambiente urbano e i monumenti e arredi pubblici, evitando, oltretutto, la pericolosa veicolazione di malattie trasmissibili presenti nelle piume e nelle deiezioni di questi animali - aggiunge Ancisi -. Allo stesso tempo, il Corpo di polizia municipale, da parte sua, dovrebbe vigilare sul rispetto delle norme in vigore che impongono il divieto di alimentare questi volatili". Il leader della lista civica si è così rivolto a Matteucci, per chiedere "se e come intende operare per porre rimedio all’incontrollata proliferazione dei piccioni".

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