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Sagre, Mingozzi: "Disponibili per un regolamento, ma difendiamo feste di paese e volontariato spontaneo"

Giannantonio Mingozzi ha apprezzato per alcuni aspetti l'impegno del consigliere Alvaro Ancisi che ha proposto un atto di indirizzo al Consiglio comunale

Intervenendo mercoledì in sede di Commissione consiliare in merito alla possibile regolamentazione di sagre e feste no profit, il capogruppo del Partito Repubblico Giannantonio Mingozzi ha apprezzato per alcuni aspetti l'impegno del consigliere Alvaro Ancisi che ha proposto un atto di indirizzo al Consiglio comunale. "I repubblicani sono disponibili ad affrontare tutte le problematiche legate ad una regolamentazione delle sagre ed al relativo calendario, così come richiesto dalle stesse associazioni di categoria che mi auguro vorremo invitare in sede di commissione al più presto possibile", afferma Mingozzi.

"Ma proprio per non confondere le sagre più importanti con le decine di iniziative promosse dai residenti di una frazione o di un quartiere grazie al lavoro volontario e ad un impegno spontaneo e senza fini di lucro, dobbiamo fare attenzione a non mortificare questa realtà imbrigliandola in regole e discipline che finirebbero per annullare ogni entusiasmo - chiosa l'esponente repubblicano -. Siamo per regole chiare che valorizzino eventi culturali e storici di promozione del territorio, cioè una decina di sagre autorevoli e riconosciute; ma per il resto vogliamo tutelare tutte le forme di sana aggregazione che coinvolgono le popolazioni locali costituendo ormai le uniche forme di solidarietà e di impegno civico promosse nelle frazioni del forese".

"Per questo siamo disponibili a proseguire la discussione sull'atto di indirizzo presentato ieri, consapevoli che non si possono chiamare sagre tutte le cento iniziative che annualmente coinvolgono la popolazione ravennate: per questo ci auguriamo che l'amministrazione comunale partecipi al lavoro di redazione di una normativa equilibrata che tenga conto delle varie espressioni in campo", conclude.

CONFESERCENTI - "Sono passati ormai 3 anni dall’approvazione della Legge Regionale che impegna i Comuni a definirne le modalità di svolgimento e il calendario annuale - afferma il presidente provinciale del Sindacato Pubblici Esercizi Confesercenti, Danilo Marchiani -. Un impegno che non può essere rimandato. Noi ristoratori non siamo contrari per principio a quelle manifestazioni che valorizzano il territorio e le sue tipicità e le sue culture, che anzi appoggiamo e promuoviamo quando organizzate con criteri di qualità e garanzia per la salute del pubblico che vi partecipa, ma riteniamo che la moltiplicazione delle autorizzazioni alla somministrazione in via temporanea in occasione di questi eventi (centinaia e centinaia in tutta la Provincia), abbia assunto una dimensione eccessiva in presenza di norme e adempimenti semplificati che rendono impossibile forme di controllo adeguate da parte degli organi preposti proprio a tutela della salute del consumatore. Non possono esistere due regimi (chi ha adempimenti e controlli e chi ha “semplificazioni”) così come non possono esistere leggi che non si rispettano. Le sagre e feste di Ravenna non sono diverse da quelle di Faenza, dove il Comune già da alcuni mesi ha adottato il loro calendario con i relativi indirizzi sullo svolgimento".

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