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Riorganizzazione della scuola, l'assessore: "Puntiamo su Lido Adriano"

È stata approvata nella giunta di martedì 6 novembre la delibera sul nuovo piano di riorganizzazione della rete scolastica che ribadisce la volontà e la necessità di riorganizzare l’offerta formativa territoriale

È stata approvata nella giunta di martedì 6 novembre la delibera sul nuovo piano di riorganizzazione della rete scolastica che ribadisce la volontà e la necessità di riorganizzare l’offerta formativa territoriale in Istituti comprensivi. L’assessora all’infanzia e istruzione Ouidad Bakkali che ha affrontato l’operazione fin dall’inizio del suo mandato ripercorre le tappe del provvedimento che dovrà passare dall’esame del Consiglio comunale entro novembre e annuncia: “Abbiamo deciso di procedere nella riorganizzazione della rete scolastica con una delibera a doppio oggetto: sulla base delle norme vigenti si farà partire la riorganizzazione nell’anno scolastico 2013-2014 con i nove comprensivi “ravennati” e il comprensivo ravennate-cervese, recependo le modifiche emerse dal percorso di ascolto;  qualora la norma evolvesse nella direzione della media regionale verrà istituito automaticamente il decimo comprensivo a Lido Adriano. La delibera include anche altre modifiche emerse grazie al percorso di ascolto, in particolare le richieste avanzate dalle famiglie in riferimento agli stradari delle scuole primarie Muratori, Randi, Pascoli e Garibaldi per favorire la frequenza alla scuola più vicina, in nome della mobilità sostenibile portata avanti da questa Amministrazione.

"Si tratta di un atto molto complesso e che deve tenere conto di numerosi fattori e variabili, tra cui: la distribuzione della popolazione in età scolare su tutto il nostro vastissimo territorio; l’esigenza di utilizzare appieno e in maniera efficace le strutture scolastiche esistenti in modo da evitare i doppi turni nei prossimi anni, preservando il più possibile laboratori e altri spazi vitali per la programmazione didattica; intervenire sulla zona sud di Ravenna che presenta un’organizzazione composta da molte scuole primarie e una sola scuola secondaria di primo grado a servizio di tutta la popolazione proveniente dalla zona Randi, Berlinguer, Newton, Fosso Ghiaia, Classe, Ponte Nuovo, Lido di Dante, Madonna dell’Albero, S.Bartolo, Villanova, S.Marco e Borgo Montone. Per questo motivo i due ampliamenti previsti di Randi e Ricci-Muratori si concentrano su questa zona della città. È importante sottolineare che i pochi investimenti previsti nei prossimi anni a livello di edilizia pubblica sono stati concentrati quasi tutti sull’edilizia scolastica, così come i fondi a sostegno del pof territoriale per la qualificazione e la realizzazione di progetti a vario titolo rivolti in particolare alla delicata fascia 6-14 anni, cui collaborano le forze culturali della città. Non possiamo accettare che si affermi che il Comune di Ravenna taglia la scuola pubblica: è un’ accusa offensiva e ingiusta,  oltre che infondata, poiché la scuola è una delle priorità per questa Amministrazione. Procedere nella riorganizzazione è un atto di responsabilità di noi amministratori;  non possiamo accettare l’uso strumentale e demagogico che ne viene fatto al solo scopo di ottenere  visibilità. Siamo chiamati a portare avanti un lavoro di prospettiva e di qualità della scuola che contempli le necessità e le caratteristiche dei diversi territori che compongono il Comune di Ravenna. Per queste ragioni e per tutte quelle elencate decidiamo di andare avanti”.
 
L’assessora Bakkali, ripercorrendo le tappe che hanno portato alla formulazione del nuovo assetto ricorda come “L’iter di questo atto è nato dalla convinzione che  la ‘verticalizzazione’, ovvero la creazione di istituti comprensivi, come esperienza di continuità nella gestione dei percorsi formativi per la fascia d’età 3 -14 anni sia un modello vincente. L’Amministrazione ha costantemente perseguito tale indirizzo e ne è prova la realizzazione di cinque istituti comprensivi attualmente sul territorio, preesistenti la nuova riformulazione.  Come viene ribadito nei principi che sono alla base del progetto di riorganizzazione, l’istituto comprensivo che immaginiamo è un ambiente di vita, di relazioni e apprendimenti. Comprensività come valore pieno e non semplice somma di scuole, agevolando la ricerca sui saperi disciplinari, competenze trasversali e flessibilità organizzativa. Non da meno sono gli altri principi ai quali abbiamo sempre guardato costruendo questa proposta: la condivisione delle scelte (laddove possibile), la scuola come prima risorsa dei territori e delle comunità, la valorizzazione delle identità scolastiche, la continuità e contiguità degli spazi, lo sviluppo dell’autonomia dei nostri bambini,  la mobilità sostenibile nei tragitti casa-scuola e il comprensivo inter-comunale Ravenna-Cervia, costruito insieme. Essendo questo un atto di pianificazione territoriale è stato necessario e doveroso mantenere una visione di insieme e di prospettiva analizzando a fondo le proiezioni e l’andamento demografico, oltre, ovviamente, allo sviluppo urbanistico dei quartieri della città e delle località del forese e della costa. La competenza attribuita agli Enti locali di pensare e progettare la riorganizzazione è stata portata avanti da questa amministrazione lasciando porte e finestre aperte ai soggetti che abitano e popolano il mondo della scuola, confrontandoci e a volte scontrandoci e discutendo costruttivamente con coloro che portavano avanti posizioni e istanze diverse. E’ doveroso sottolineare che non sono pervenute in questo anno di confronto proposte alternative strutturate, ma solamente ipotesi critiche e osservazioni".
 
"Abbiamo lavorato attraversando fasi legislative nazionali diverse e altalenanti, trovandoci a dover accelerare il processo nell’estate 2011 a causa dell’emanazione della legge 111 (luglio 2011) e deliberare conseguentemente, entro i limiti imposti dalla normativa allora vigente, nel novembre dello stesso anno. Abbiamo ribadito più volte che la delibera era cautelativa per scongiurare interventi d’ufficio del ministero e rischiare quindi accorpamenti e perdite di autonomia decretate dall’alto. Da novembre 2011 sino all’estate del 2012 non si è mai fermato il processo di ascolto che ha visto Sindaco, assessore e uffici competenti impegnati nel confronto con il territorio incontrando scuole, famiglie, insegnanti, sindacati, dirigenti, comitati e rappresentanti del territorio, il tutto in costante contatto con l’ufficio scolastico provinciale".

"Si sono svolti oltre trenta incontri pubblici e siamo tornati nei luoghi dove sono emerse criticità o scontento, per ulteriori confronti e discussioni. Il dibattito è partito avendo sul tavolo la proposta che vedeva l’organizzazione della rete scolastica in 9 istituti comprensivi sul territorio comunale di Ravenna e un comprensivo intercomunale tra Ravenna e Cervia. La proposta ha subito varie evoluzioni durante il percorso d’ascolto, questo a riprova del fatto che non si è mai trattato di una proposta blindata, bensì di un punto di partenza dal quale aprire il dialogo. Nelle assemblee e nel confronto con le parti sociali è emersa la richiesta di istituire un decimo istituto comprensivo sul quale fin da subito abbiamo lavorato ed espresso la volontà di proseguire per ottenerlo.
Tenuto conto del quadro generale e delle situazioni socio-culturali del nostro complesso territorio e delle istanze raccolte si è ritenuta valida la proposta  di istituire nell’area di Lido Adriano il decimo comprensivo, località più popolosa del Comune sulla quale è volontà dell’amministrazione investire risorse e sviluppare progetti per la popolazione".
 
"Nel quadro di forte contrazione delle risorse per gli investimenti si è deciso e inserito nel piano triennale dell’edilizia, la realizzazione di una palestra a Lido Adriano, servizio centrale per l’aggregazione sociale di una comunità di cittadini giovani e non,  che qui possono attraverso l’attività sportiva, integrarsi e sviluppare una comunità sempre più coesa. Il comprensivo di Lido Adriano non lo possiamo interpretare come scuola ghetto, peccheremmo di miopia e pregiudizio, dobbiamo dare dignità e servizi a una comunità popolosa e in evoluzione e nella quale si stanno portando avanti progetti importanti, tra questi, quello del Cisim, realtà gestita dal “Lato Oscuro della Costa” e Ass.Libra che sta facendo di questa località un centro di produzione e programmazione culturale, raggiunto e vissuto anche da chi abita in città. La legge 111 del 2011 si è, nel frattempo, evoluta nel giugno scorso alla luce della sentenza della Corte Costituzionale che ne ha dichiarato incostituzionale il comma 4 che rendeva obbligatoria l’aggregazione in istituti comprensivi e che dettava i limiti e le scadenze alla riorganizzazione".

"La Regione Emilia Romagna, una delle sette regioni che ha impugnato la 111 per palese invasione di competenze e autonomie regionali, ha ribadito la linea che aveva espresso tramite delibera regionale nell’ottobre 2011: favorevole alla diffusione del modello organizzativo verticale e ponendo limiti numerici agli istituti comprensivi dando riferimenti numerici intorno ai 1000. Anche l’assessore Bianchi della Regione, con una nota del 20 luglio 2012 ci ha invitato ed esortato a continuare il nostro percorso di riorganizzazione della rete scolastica procedendo secondo le tempistiche della delibera regionale. Abbiamo quindi ripreso la strada verso il decimo comprensivo a Lido Adriano che, a norme invariate, visto il numero di studenti al di sotto del limite imposto dal ministero per concedere l’autonomia, necessitava una deroga per ottenere dirigente, Direttore dei servizi Generali ed Amministrativi, e personale ATA autonomi. Abbiamo fatto quindi richiesta all’Ufficio Scolastico Regionale per una deroga che ci permettesse di ottenere il decimo a Lido Adriano, sebbene al di sotto dei 600 studenti che però ci è stata negata. È emerso nel frattempo un ulteriore elemento, ovvero la conferenza stato-regioni nella quale si starebbe ipotizzando una modifica della normativa che baserebbe i limiti numerici per gli I.C. su una media regionale di 900, permettendo così alle regioni di intervenire sulle specificità territoriali pianificando la rete scolastica di concerto fra enti locali”.
 

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