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Alluvioni, casse di espansione sul fiume Senio: "Servono interventi urgenti"

La mozione, votata da tutti i gruppi consiliari, eccetto i consiglieri del MoVimento 5 Stelle (astenuti), è rivolta alla Presidenza del Consiglio dei Ministri, al Ministero dell'Ambiente, alla Regione Emilia-Romagna e alla Provincia di Ravenna, ognuno per le proprie competenze

Mercoledì la giunta dell’Unione dei Comuni della Bassa Romagna ha presentato al Consiglio dell’UCBR mozione a tutela dei territori della Bassa Romagna dal rischio idraulico e idrogeologico, in seguito ai sempre più frequenti gravi eventi atmosferici. La mozione, votata da tutti i gruppi consiliari, eccetto i consiglieri del MoVimento 5 Stelle (astenuti), è rivolta alla Presidenza del Consiglio dei Ministri, al Ministero dell'Ambiente, alla Regione Emilia-Romagna e alla Provincia di Ravenna, ognuno per le proprie competenze.

In particolare, nel documento si chiede di procedere al finanziamento e al completamento delle casse di espansione del torrente Senio, in quanto queste opere risultano indispensabili e urgenti per la messa in sicurezza di tutti i territori della Bassa Romagna e della Romagna Faentina, a partire dalla realizzazione del manufatto idraulico necessario per l'attivazione della prima cassa di espansione già realizzata.

Si chiede inoltre di mettere in atto interventi di manutenzione straordinaria volti alla riduzione della vegetazione interna agli argini dei fiumi Senio, Santerno, Lamone, Sillaro e Reno, che attraversano i territori della Bassa Romagna. Tali interventi sono ritenuti necessari per evitare un'insostenibile perdita di portata, per ridurre i fattori di rischio, limitare e monitorare la presenza di specie animali le cui tane rischiano di indebolire le strutture arginali e, una volta realizzati, per consentire regolari e sensibilmente meno costosi interventi di manutenzione ordinaria.

La mozione chiede infine di individuare appositi capitoli di bilancio per finanziare tutti gli anni le manutenzioni dei fiumi e a sottrarre da ogni vincolo gli interventi di sfalcio della vegetazione ripariale. Non solo richieste: per sperimentare un nuovo e più efficace modello di gestione fluviale, con la mozione approvata dal Consiglio dell’Unione si propone di candidare il territorio della Bassa Romagna alla sperimentazione di un ruolo attivo degli agricoltori e di altri soggetti del territorio nella manutenzione ordinaria, quale lo sfalcio e il taglio della vegetazione.

“La sicurezza idraulica è una priorità per il nostro territorio e deve essere considerata al pari di altre forme di sicurezza - hanno dichiarato il presidente dell’Unione Luca Piovaccari e il sindaco con delega all’Ambiente Paola Pula -. Non è pensabile proseguire con interventi sporadici, anche perché è meno conveniente dal punto di vista economico. La riduzione del rischio è legata soprattutto ai fiumi, torrenti e canali che attraversano la Bassa Romagna, che in condizioni particolari possono diventare pericolosi per gli abitanti lungo la loro asta. Con questo ordine del giorno vogliamo richiamare l’attenzione sugli interventi necessari, a partire dal completamento delle casse di espansione sul Senio, fino a porre le basi per una gestione ordinaria più razionale ed efficiente”.

Per garantire un costante monitoraggio sugli interventi necessari per superare le criticità ancora esistenti, su richiesta dell’Unione dei Comuni della Bassa Romagna, la Regione Emilia-Romagna ha istituito un Tavolo tecnico per la sicurezza dei territori della Bassa Romagna e della Romagna Faentina, cosi composto: Regione Emilia-Romagna, Servizio tecnico bacino Reno, Servizio tecnico bacino Romagna, Agenzia regionale di Protezione civile, Prefettura di Ravenna, Autorità di bacino del fiume Reno, autorità di bacino fiumi romagnoli, Provincia di Ravenna, Unione dei Comuni della Bassa Romagna, Unione dei Comuni della Romagna Faentina, Consorzio di bonifica della Romagna Occidentale, Consorzio di bonifica della Romagna Centrale, Corpo Forestale dello Stato di Ravenna, Comando provinciale dei Vigili del Fuoco di Ravenna.

LEGAMBIENTE - “Siamo felici che la nostra pressione mediatica sulla casse di espansione abbia dato i primi frutti - ha dichiarato Yuri Rambelli, Presidente del circolo Legambiente A. Cederna - purtroppo però la mozione approvata dall'Unione dei Comuni fa un passa avanti e due indietro chiedendo infatti di “sottrarre a ogni vincolo gli interventi di sfalcio della vegetazione ripariale”.

“Saremmo curiosi di sapere chi sono i tecnici che hanno consigliato una tale misura - ha aggiunto Rambelli - infatti i maggiori esperti di gestione dei fiumi, compresi i tecnici della Regione Emilia-Romagna, sostengono da tempo, come la manutenzione sia sempre auspicabile, ma va fatta attraverso un taglio selettivo che rimuova gli alberi morti o pericolanti, non certo desertificando i fiumi, trasformandoli in canali privi di vegetazione, come la mozione sembra auspicare. I fiumi infatti hanno un comportamento più complesso di quello di un semplice sciacquone, il cui compito è quello di scaricare velocemente l'acqua. Eliminare ogni ostacolo, accelerare la corrente, potrebbe creare pericolose onde di piena, soprattutto nei territori più a valle”.

Alto passo indietro secondo l'associazione ambientalista è rappresentato dal “Tavolo tecnico per la sicurezza dei territori della Bassa Romagna e della Romagna faentina”. “Per quale motivo - chiede Rambelli - si è fatto solamente un tavolo istituzionale? Si ritiene che la società civile, le associazioni di cittadini e le associazioni di categoria non debbano avere nulla da dire, soluzioni da proporre su di un tema che li riguarda direttamente?”

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