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Giovedì, 18 Aprile 2024
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Romagna Faentina: "L'Unione è stata un errore, la fusione sarebbe una disgrazia"

Replica in questo modo il consigliere comunale faentino Lega Nord Jacopo Berti alle esternazioni di Mirko De Carli, del Popolo della famiglia

"Sono stato tra i primi, sin dal 2015, ad oppormi al tema delle fusioni fra comuni, nello specifico fra Castello-Solarolo e Riolo-Casola, e continuo ad essere convinto della mia idea, a differenza di De Carli che parla a sproposito di fusione dei comuni, non conoscendo bene il tessuto locale e le peculiarità del territorio". Replica in questo modo il consigliere comunale faentino Lega Nord Jacopo Berti alle esternazioni di Mirko De Carli, del Popolo della famiglia, intervenuto sulla questione dell'Unione dei comuni della Romagna faentina. Berti, in particolare, sottolinea il problema derivante "dall’allontanamento dei servizi che comporterebbe il processo di fusione per i cittadini. Senza contare che già ci ritroviamo con comuni “esautorati” di alcune funzioni per via dell’Unione della Romagna Faentina; se, per di più, andiamo senza le dovute considerazioni e l’informazione dei cittadini verso un processo di fusione, sarà inevitabile un ulteriore peggioramento dei servizi rivolti alle nostre persone. Esiste già un’Unione, nella quale si rischia di creare artificialmente una sorta di “città”, fondendo realtà diverse tra loro. Allo stato attuale, la gente sta già misurando una distanza maggiore dalle istituzioni: è nostra opinione che la nuova “città” che scaturirà dal processo costerà di più, in termini di dirigenti e costi amministrativi, senza alcun vantaggio per la cittadinanza. Non servono sparate o avalli da sedicenti dirigenti nazionali di qualche partito, ma è necessaria invece un’opera di informazione rivolta ai cittadini, affinché questi ultimi siano messi a conoscenza delle possibili opportunità e conseguenze derivanti dalle fusioni. Basterebbe solo tornare con la mente ad un anno fa, quando i tanto decantati accorpamenti voluti dal Pd, nella Valle del Santerno, ed ora benedetti anche dal Popolo della Famiglia, sono stati “cassati dal voto” popolare, durante i referendum”. I cittadini sono contrari alle fusioni perché vogliono mantenere la loro identità e, soprattutto, non vogliono vedere allontanarsi ulteriormente i servizi, già degradati dall’avvento dell’Unione. Gli unici favorevoli a ciò sono i dirigenti del Partito Democratico, non per volontà loro, ma per diktat regionale. In questo senso, le dichiarazioni di De Carli sono fuori luogo e soprattutto sintomo di una scarsa conoscenza del territorio".

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