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Venerdì, 19 Aprile 2024
Politica

Sconti edilizi per nuovi esercizi commerciali, "battaglia" in consiglio

Il punto su cui Lista per Ravenna non si è trovata d'accordo, durante la votazione della delibera in consiglio, è stato lo sconto del 50% per tutti gli esercizi commerciali

"A fronte di opere richieste in variante o in deroga agli strumenti urbanistici vigenti, il comune, prima di autorizzare i lavori, può concedere degli sconti sul contributo straordinario fissato in questi casi dalla legge regionale. Martedì il consiglio comunale ne ha definito l’applicazione". Il punto su cui Lista per Ravenna non si è trovata d’accordo, durante la votazione della delibera in consiglio, è stato lo sconto del 50% per tutti gli esercizi commerciali, che mette alla pari la grande distribuzione con le  piccole e medie attività commerciali. "Basti dire che, all’oligopolio della grande distribuzione di sinistra, gli strumenti urbanistici vigenti aggiungono la previsione di nuovi super in via Antica Milizia/Stradone, in viale Europa, in due zone della cosiddetta nuova Darsena (di cui una a fianco del Sigarone, anche con soldi pubblici), in via dell’Agricoltura, nella zona dell’Hotel Mattei, ecc. Quanto basta ed avanza per uccidere la rete dei negozi di vicinato, già quasi in coma, che svolgono tuttora un servizio sociale irrinunciabile. Ci mancherebbero richieste di varianti e di deroga in aumento (sottolineo “deroga”, parola con cui in sostanza può passare di tutto) alle quali fare uno sconto vistoso".

"Il mio emendamento originario aumentava dal 50% all’80% gli sconti per la piccola e media distribuzione - continua Ancisi - cioè gli esercizi di quartiere, ma anche centri, complessi e gallerie commerciali di vicinato con possibilità anche di attività paracommerciali e ricreative (magari ne sorgessero nel forese, sull’esempio del Podium di via dei Poggi) ed escludeva da qualsiasi riduzione tutte le grandi strutture di vendita, mantenendo il 50% solo per il commercio all’ingrosso. Per approvare l’emendamento, il Pd ha preteso di mantenere gli sconti per la grande distribuzione riducendolo solo dal 50% al 30%. Pur di non farmelo bocciare, ho corretto in tal senso l’emendamento, che dunque ha messo soffertamente insieme nel voto tutti i gruppi, di maggioranza e di opposizione"
 

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