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Famiglie naturali, "Se il sindaco di Faenza è un compagno da rieducare"

"Oltre alla carta stampata, anche sui social network gli pseudo progressisti del Pd hanno martellato il sindaco Malpezzi con tanto di nomi di chi non si riconosce in ciò che ha votato"

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di RavennaToday

Il Pd ravennate, sul piede di guerra, ha dissotterrato l'ascia e si è scagliato contro il sindaco di Faenza e sei consiglieri dello stesso schieramento politico, per aver votato un ordine del giorno sulla valorizzazione e sostegno della famiglia naturale, presentato da Forza Italia. A prescindere dall'ingerenza sugli atti compiuti da un altro Comune, tra l'altro con voto legittimamente e democraticamente espresso, si vuole anche annullare la determinazione e la libertà di coscienza di chi la pensa diversamente su un tema controverso che tanto sta facendo discutere. Eppure siamo in Italia, nazione che si autodefinisce democratica, non in uno dei paesi ove se non si condivide ciò che è deciso dall'alto si sa che fine si fa.

Appunto, la democrazia, termine quanto mai controverso allorquando si sostiene che l'unica famiglia naturale è quella fondata sull'amore e sul rispetto. E questo dovrebbe essere considerato progressismo? Assolutamente no. Questo significa disconoscere, abiurare le proprie radici e, semmai necessitasse, avvalorerebbe che i signori compagni non hanno mai disconosciuto il bolscevismo, il comunismo che regnava in Russia, ove la democrazia era materia sconosciuta. Oltre alla carta stampata, anche sui social network gli pseudo progressisti del Pd hanno martellato il sindaco Malpezzi con tanto di nomi di chi non si riconosce in ciò che ha votato. È forse il caso di ricordare a costoro che invocare nel documento prodotto lo stato di diritto, lo stato democratico, lo stato laico, solo per convenienza di partito, la dice lunga sulla scarsa conoscenza del significato.

Non è mia intenzione soffermarmi sul cosa si intende per stato di diritto e stato democratico, quindi mi limiterò al solo stato laico, cioè quello che spesso viene tirato in ballo ogni qualvolta si tratta di finanziare le scuole private o come nel caso di Faenza. Laicità significa autonomia assiologica (scienza o teoria dei valori etici) e l'equidistanza dello Stato fra le varie confessioni e i loro universi valoriali. Ciò comporta, ad esempio, che nel menù delle mense scolastiche o in quello dei richiedenti asilo politico, non si deve soggiacere alla somministrazione dei cibi a seconda del credo religioso. Ebbene, nonostante molteplici filmati mostrino gli extracomunitari gettare nella spazzatura il pasto, in quanto non piace la pasta, oppure il maiale, non mi sembra di aver letto una netta presa di posizione da parte del Pd. Eppure è questo il concetto di uno stato laico, non quello interpretato pro domo sua dal Pd ravennate. E non si venga a dire che alcuni menu sono stati variati perché Ravenna è una città accogliente.

Bisogna che i detrattori della famiglia naturale si rassegnino, ci sono valori non negoziabili e tra questi c'è, appunto, anche quanto deliberato dal consiglio comunale di Faenza.

Pasquale Minichini - Lista per Ravenna consiglio territoriale del Mare

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