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Venerdì, 19 Aprile 2024
Politica

"Serve una giunta di sinistra"

""Le province di Rimini e di Forlì-Cesena hanno scelto di non procedere verso nessun tipo di variazioni dell’organico in vista della possibile unione con la Provincia di Ravenna"

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di RavennaToday

"Le province di Rimini e di Forlì-Cesena hanno scelto di non procedere verso nessun tipo di variazioni dell’organico in vista della possibile unione con la Provincia di Ravenna, mentre quest’ultima, avrebbe potuto imitarli o, in ogni modo, limitarsi ad aggiustamenti minimali come risposta a precisi bisogni dell’ente. In buona sostanza la ridefinizione adottata dalla Giunta locale aumenta di due Posizioni organizzative, in totale sono diciotto, oltre a due alte professionalità: operazione che comporterà un impegno di spesa annuale di 214.550 euro.

Oltretutto, tale provvedimento pensando all’equiparazione in materia di filiazione con il fine di assicurare una corretta equiparazione dei diritti dei figli legittimi con quelli dei figli naturali, viene ancora una volta discriminata. Insomma l’operazione fra trapelare come
esistano nell’ente provinciale figli e figliastri! Nel merito, si ha la sensazione, ad esempio, che le posizioni organizzative siano assegnate non in base alle funzioni, ai ruoli, alle complessità dei servizi svolti e agli effettivi carichi di lavoro, ma piuttosto siano già chiari il cognome e il nome del prescelto, a prescindere da un’oggettiva valorizzazione delle professionalità esistenti.

Oltre agli aspetti citati, le riflessioni riguardanti questa mini riforma del personale si prestano a due considerazioni. La prima si riferisce all’ inopportunità di compiere cambiamenti in questo momento particolare segnato da una forte incertezza, mentre la seconda considerazione ha un risvolto di natura più politica. Una giunta di sinistra, infatti, dovrebbe riservare più attenzione alla pianta organica nella sua globalità, evitando di trascurare il personale dei livelli più bassi, a cominciare, appunto, da quello amministrativo di base che regge quotidianamente la struttura amministrativa e operativa dell’ente.

Ai quali si aggiungono, sempre a titolo di esempio, professionalità tipiche come i cantonieri i cui stipendi, fra indennità di rischio e settimana di reperibilità, raggiungono di poco più i millecento euro mensili. Tra l’altro basterebbe un modesto gesto di sensibilità minimo da parte dell’Amministrazione provinciale, come qualche incentivo o gratifica non in denaro da aggiungere allo stipendio delle professionalità più basse: penso, ad esempio, a un’agevolazione per i dipendenti che utilizzano i mezzi pubblici per recarsi al lavoro o ad altri benefit analoghi con impegni di spesa, peraltro, molto contenuti.

Insomma un atteggiamento di equità nei confronti del personale per una giunta autenticamente di sinistra non sarebbe stato fuori luogo. Anzi, qualche simpatizzante di sinistra lo avrebbe gradito molto e, soprattutto, si sarebbero evitate disparità di trattamento ancora una volta a vantaggio esclusivo della parte dei figli buoni dell’ente.

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