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"Papà, oggi sei buono o cattivo?". Lo slogan finisce nella bufera: "E' razzista"

Scrive Fabrizio Dore, coordinatore Provinciale Forza Italia Giovani Ravenna: “Usando come slogan per un iniziativa cosi delicata una frase che solo un figlio potrebbe esprimere "papà, oggi sei buono o cattivo?" è tremendamente razzista nei confronti di quei padri di famiglia amorevoli

E’ polemica sul titolo scelto per un incontro dell’associazione “Linea Rosa” che affronta il tema della violenza in famiglia. Il seminario si terrà il 5 marzo al Centro Congressi di Largo Firenze, alle 9,45.  Il titolo “Papà, oggi sei buono o cattivo?” non va giù ai giovani di Forza Italia: “Violenza. Un tema sempre difficile da affrontare ma spesso affrontato unilateralmente. Infatti l'iniziativa di Linea Rosa dimostra chiaramente come l'argomento viene visto spesso solo sotto l'aspetto femminile. L'iniziativa dell'associazione è lodevole, meritevole e sacrosanta, ma il messaggio che arriva dalla lettura del volantino utilizzato è sbagliato e razzista”.


Scrive Fabrizio Dore, coordinatore Provinciale Forza Italia Giovani Ravenna: “Usando come slogan per un iniziativa cosi delicata una frase che solo un figlio potrebbe esprimere "papà, oggi sei buono o cattivo?" è tremendamente razzista nei confronti di quei padri di famiglia amorevoli verso le proprie mogli, verso quei mariti che ogni giorno si prendono la dovuta cura della donna amata. Perchè solo il padre commette violenze in ambito familiare? Solo i padri sono i cattivi che alzano le mani e/o altro? Sciocchezze !!. E l'associazione Linea Rosa mi scuserà se non credo che non potevano utilizzare un altro messaggio per l'incontro che terranno. L'organizzazione non si rende conto che con questo volantino l'intenzione che balza agl'occhi del lettore non è la difesa del bambino, quale dovrebbe essere l’obiettivo primario in ambito familiare nei casi di violenza domestica, ma la condanna verso la figura paterna. Credo, che pur essendo un'associazione femminile il suo scopo sia quello certamente di difendere la donna, ma deve tutelare in primis i principi e le tutele di ogni persona, non solo di un sesso in questo contesto”.
 

Ed infine: “Le violenze femminili non sono contrastate? Le violenze femminile non giungono presso “la rassegna stampa” di Linea Rosa? Un incontro dove si educa anche le donne alla non violenza in casa?  Tutto questo da chi ogni giorno vuole la difesa dell’immagine della donna, ma se si tratta del padre, chi se ne frega. Mi dispiace, mi ferisce e mi fa anche arrabbiare profondamente vedere come al giorno d'oggi dove tutte le minoranze sono difese a spada tratta a modo di crociata; la figura non solo dell'uomo ma specie in questo caso del padre non venga, non solo non protetta, ma addirittura svilita e condannata come unico soggetto capace di commettere violenze in ambito familiare. Carissima Linea Rosa, bisogna educare alla non violenza, bisogna rispettare entrambe le figure ed insegnare ad entrambe. Cambi quella scritta così offensiva verso i milioni di padri esemplari nel mondo e specie in Italia”.

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