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Spadoni (Udc): "Un piano scolastico che non entusiasma nessuno"

“Quello del 2014-2015 è un piano scolastico provinciale molto normale, privo di nuove progettualità e che finisce per non entusiasmare nessuno"

“Quello del 2014-2015 è un piano scolastico provinciale molto normale, privo di nuove progettualità e  che finisce per non  entusiasmare nessuno: in altre parole si può tranquillamente definire  un piano senza infamia e senza lode. Riguardo ai corsi non vi sono, infatti, innovazioni particolari e i punti principali della programmazione si possono riassumere in poche righe e di conseguenza si limitano a brevi riflessioni”. Questo il giudizio del consigliere provinciale dell'Udc, Gianfranco Spadoni.

“Nell’ambito territoriale di Ravenna, ad esempio, sono cancellati, così come peraltro prevede la legge, i percorsi di qualifica per operatore della promozione e dell’accoglienza turistica sino ad ora svolti negli istituti professionali per i servizi commerciali, e in pratica si lascia all’istituto tecnico “Ginanni” la competenza esclusiva in materia di formazione turistica. - sottolinea Spadoni - Un indirizzo formativo importante e strategico per il nostro territorio, ma che richiede maggiore flessibilità  e percorsi innovativi sempre più aderenti alle esigenze di tale distretto economico. Ancora nell’ambito del capoluogo,  per il liceo scientifico “Oriani” si delibera l’attivazione dell’indirizzo sportivo il quale avrà una sicura attrattività, ma potrebbe correre il rischio  di fare la stessa fine, cioè la chiusura,  dell’omologo corso attivato in precedenza e per alcuni anni presso l’Istituto Tecnico cittadino “Ginanni”. L’insuccesso verificato in questa scuola probabilmente è stato causato da una parte di studenti interessati più alle discipline sportive che a quelle didattiche e formative tradizionali, finendo  con lo squalificare il corso sino a portarlo alla soppressione”.

“Per queste ragioni oggi avanzo perplessità per il timore che il corso che si attiverà allo scientifico, di per sé accattivante, possa riservare sorprese negative durante gli anni scolastici e favorire, oltretutto,  l’abbandono scolastico. Un’ultima novità, per così dire, riguarda il distretto di Lugo. Anche la città di Lugo, come Ravenna e Faenza, infine,  sarà dotata di un corso di studi a indirizzo turistico. Nell’ambito lughese, infatti, si prevede l’ attivazione di tale tipo di  corso presso il Polo tecnico professionale, con lo scopo precipuo, come recita la delibera,  di sviluppare le potenzialità inespresse del turismo dell’entroterra. Concetto, quest’ultimo, sicuramente giusto e  apprezzabile che potrebbe – almeno teoricamente -  diluire l’ accentramento dell’industria vacanziera per lo più presente nelle città di Cervia e di Ravenna e dei relativi lidi. Comunque, di là dei possibili obiettivi del tutto teorici, sull’argomento sorgono due osservazioni. Ben venga l’iniziativa tesa a  rafforzare il turismo nell’entroterra (e nella collina), tuttavia occorre essere consapevole come la sola attivazione di un corso di studi in quella  località non riesca a modificare i dati turistici dal segno meno a quello positivo. Servono, infatti, strategie mirate e investimenti finalizzati all’integrazione e alla promozione anche delle località del territorio  meno note e senza una tradizione  turistica. Come seconda osservazione, inoltre,  occorre diversificare i piani di studio e gli indirizzi formativi  del corso  per evitare la triplicazione dei profili con l’obiettivo di  creare professionalità innovative  spendibili nel mercato del lavoro”, chiude Spadoni.                   

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