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Venerdì, 29 Marzo 2024
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Spadoni (Udc): "Quanto è costata la partecipazione in Aeradria"

"Secondo un’ indagine della Corte dei Conti, proprio in riferimento al nostro ente, è stato evidenziato come siano effettivamente troppe le partecipazioni dell’ente e, come ha annotato il magistrato relatore in una dettagliata esposizione di fine 2012, il più delle volte dette partecipazioni non sono attinenti"

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di RavennaToday

Secondo un’ indagine della Corte dei Conti, proprio in riferimento al nostro  ente, è stato evidenziato come siano effettivamente  troppe le partecipazioni dell’ente e, come ha annotato il magistrato relatore in una dettagliata esposizione di fine 2012, il più delle volte dette partecipazioni non sono attinenti  alle finalità delle amministrazioni pubbliche che le controllano. La questione, continua sempre la Corte, non è solo contabile giacché spesso l’ente pubblico non riesce a coordinare e a controllare adeguatamente le sue partecipate non rendendosi conto, peraltro, quali siano i fattori gestionali che poi generano perdite d’esercizio. E un esempio interessante è rappresentato da Aeradria, società per azioni attiva nella  gestione aeroportuale di Rimini in cui la Provincia di Ravenna deteneva inizialmente  una quota di partecipazione di euro 157.087,84 pari ad un valore percentuale dell’1,11%, che a seguito della svalutazione del capitale ha prodotto  una perdita secca di 26.000,00 euro. Con atto del marzo 2013 il consiglio provinciale ha approvato la dismissione dalla partecipazione della Provincia nella società Aeradria spa e la cessione di quote, ma la Giunta a tutt’oggi non ha reso noti i risultati di tale operazione, peraltro sollecitata in modo esasperato dal sottoscritto in più occasioni. Il recesso porta dunque alla definitiva cessione delle quote, ma al Consiglio non è dato di sapere quali risultati sul piano economico abbia prodotto quest’ operazione contabile da molto tempo gravemente in sofferenza.

Naturalmente resta un giudizio negativo sulla gestione degli scali e della mancata razionalizzazione, per alcuni  aeroporti emiliani e per quelli romagnoli. Proprio per  questi ultimi si è trattato di una vera e propria catastrofe gestionale, strategica e amministrativa  con continue perdite d’esercizio, che oltre al fallimento del Fellini di Rimini, la stessa sorte è toccata  anche al Ridolfi di Forlì, con uno sperpero di denaro pubblico incalcolabile.

Oltretutto, almeno vi fosse un buon servizio di trasporto ferroviario o vi fosse una linea dedicata alla riviera con collegamenti rapidi. Con la sostanziale perdita di due scali aeroportuali, la Romagna corre il rischio di abbassare la propria appetibilità e compromettere seriamente una cospicua fetta di economia del nostro territorio. Tutto questo per cecità e assenza di lungimiranza oltre alla palese incapacità di gestire la cosa pubblica affidata, da sempre, a ex politici, amici degli amici,  personaggi collocati  in  aspettativa o pensione ma privi di esperienza imprenditoriale  e gestionale.  Un modo di gestire e ammnistrare che auspichiamo sia giunto a capolinea!

 Gianfranco Spadoni

 consigliere provinciale Udc

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