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Tassa di soggiorno, il vicesindaco striglia gli albergatori

“Sulla tassa di soggiorno 2013 le associazioni e singoli albergatori sono passati dalla minaccia di non votare alcuni partiti al ricatto occupazionale e infine alla promessa di traslocare sotto altro comune”

“Sulla tassa di soggiorno 2013 le associazioni e singoli albergatori sono passati dalla minaccia di non votare alcuni  partiti al ricatto occupazionale e infine alla promessa di traslocare sotto altro comune” afferma il vicesindaco Giannantonio Mingozzi che, a suo tempo, aveva proposto l’applicazione della tassa di soggiorno già dal 2012. “Siamo di fronte  ad esagerazioni ed argomentazioni che francamente minano la loro credibilità e contrastano con il buon senso; in una situazione drammatica per la finanza pubblica e di fronte a sacrifici pesanti che si chiedono a famiglie e imprese per mantenere servizi pubblici essenziali, un piccolo contributo richiesto agli albergatori in ragione delle presenze turistiche non può venire sbandierato come il massacro della categoria e identificato come un ignobile balzello".

"Questa logica porterebbe alla impossibilità di applicare alcuna tassa di scopo, ma se Ravenna vuole incrementare la propria identità di città turistica è così fuori dal mondo chiedere risorse agli albergatori da utilizzare per il loro settore e per quei servizi e infrastrutture che possono migliorare la competitività complessiva del settore? E quando Cervia l’applicherà, ristabiliremo i vecchi confini?” si chiede il vicesindaco.

“Considero la tassa, conclude Mingozzi, un atto di responsabilità, di equità e di consapevolezza civile che si chiede ad un albergatore moderno capace di guardare avanti prendendo esempio da quanto accade nella stragrande maggioranza delle città turistiche italiane. In quanto poi a come spenderne il ricavato lo si vedrà con gli stessi operatori. Si è fatto tanto in questi anni per incrementare gli arrivi e la critica di aver sprecato in manifestazioni inutili è risibile: in questi anni, per proporre due piccoli esempi , l’università, 500 lauree e 45 convegni all’anno hanno contribuito ad una notevole presenza in alberghi e ristorazione . Altrettanto dicasi per il ritorno delle auto d’epoca , della Ferrari e della Mille Miglia. Eventi di modeste dimensioni che hanno il merito di continuare senza pesare sulle categorie interessate, ma ampliando il giro d’affari”.
 

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