Treni, Spadoni (Udc): "Situazione collegamenti insufficiente"
"Occorre una nuova riflessione molto seria e attenta sul noto tema dei collegamenti. In linea teorica riteniamo fondamentale l’ E 45, una vera priorità per lo sviluppo del territorio"
Occorre una nuova riflessione molto seria e attenta sul noto tema dei collegamenti. In linea teorica riteniamo fondamentale l’ E 45, una vera priorità per lo sviluppo del territorio, ma al momento, così difficile, non vi sono certezze sui costi, sui tempi e sulle modalità di realizzazione, e, dunque, gli enti locali non possono attendere oltre misura senza una progettualità concreta alternativa. La rete stradale è penosamente ferma al dopoguerra, e, oggi, appare molto difficile con i chiari di luna in cui versano gli enti locali, parlare di sviluppo infrastrutturale viario. Si doveva fare negli anni in cui le risorse abbondavano e non vi erano vincoli di spesa, invece, si è preferito gestire l’ordinario, puntare su investimenti discutibili, anziché progettare il futuro di questo territorio. Proprio per tali considerazioni, inevitabilmente il ragionamento va indirizzato sul trasporto su rotaie potenziando anche la specifica esigenza del trasferimento delle merci. Stando concretamente ai fatti, è del tutto evidente come Trenitalia sia più interessata a realizzare business puntando su treni veloci a elevata percorrenza, e, per questo, la programmazione dell’ Alta velocità esclude, di fatto, il nodo ravennate, a totale discapito del territorio. Le esigenze, poi, di ridurre l’inquinamento atmosferico e di mantenere vivi i settori economici locali, a cominciare dal turismo, ma anche quello della cultura, senza dimenticare il pendolarismo, impone agli enti locali un po’ più di coraggio, e all’azienda delle ferrovie regionali –F.e.r.– di adottare qualche correttivo teso a migliorare e a potenziare i collegamenti. La situazione dei collegamenti con Bologna è gravemente insufficiente e dotata di treni superati tecnologicamente. Basti assistere alle frequenti soppressioni di corse, ai disservizi, ai guasti, agli improvvisi trasporti sostituitivi sui pullman e tutta una serie di questioni legate all’igiene al confort. Ma anche le linee dirette a Rimini e a Ferrara richiederebbero un capitolo di doglianze!
Con questa nota mi rivolgo anche al presidente della Provincia di Ravenna la quale detiene una partecipazione in F.e.r. dello 0,10%, perché analizzi la situazione e valuti possibili atti conseguenti nei confronti dell’azienda regionale per togliere Ravenna e il suo territorio da un così grave perdurante isolamento. Al contempo esorto l’inquilino di piazza dei Caduti affinché intervenga energicamente su Trenitalia per richiedere il miglioramento dei collegamenti e dei servizi sul territorio, nel rispetto, prima di tutto, dei pendolari.