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Valle della Canna, Liverani (Lega): "Criticità sistema idraulico, risolverle e indire nuovo bando"

La risoluzione è stata sottoscritta anche da Stefano Bargi, Massimiliano Pompignoli, Matteo Rancan, Gabriele Delmonte, Fabio Rainieri, Daniele Marchetti e Marco Pettazzoni

"Un impegno urgente e concreto per contrastare la moria degli anatidi nella Valle della Canna avvenuta nella prima settimana di ottobre, presumibilmente per avvelenamento da botulino". È questa una delle richieste che Andrea Liverani della Lega ha sottoposto all'attenzione della Giunta, invitandola a progettare, in collaborazione con l'Ente parco del Delta del Po e con il Comune di Ravenna, una nuova presa di acqua sull'argine sinistro del fiume Lamone "a monte dello sbarramento per alimentare una canaletta parallela al fiume, che porti con regolarità acqua alla Valle". Sollecitata anche un'opera nell'area di Cà di Chiavichino per regolare il livello dell'acqua, senza dimenticare la necessità di attivarsi "con gli enti già citati per indire un nuovo bando di gestione, atteso da più di sette anni". La risoluzione è stata sottoscritta anche da Stefano Bargi, Massimiliano Pompignoli, Matteo Rancan, Gabriele Delmonte, Fabio Rainieri, Daniele Marchetti e Marco Pettazzoni.

Sono più di 2mile i volatili morti, ovvero circa il 50% dell'avifauna della Valle, a causa dal batterio che si sarebbe sviluppato per la mancanza di ossigeno nelle acque, viste poi le temperature molto calde della stagione. "Si prospetta il pericolo di aver compromesso seriamente la riproduzione di alcune specie acquatiche e di aver ipotecato il delicato equilibrio dell'ecosistema palustre", ha detto il consigliere. Inoltre, più volte le condizioni di degrado della Valle sono state segnalate dai volontari che si occupano del luogo, avanzando all'esecutivo proposte per promuovere alcuni miglioramenti e per risolvere le criticità del sistema idraulico.

All'origine dell'emergenza ci sarebbe l'assenza di una corretta gestione: "Chi doveva vigilare e agire, non solo non l'ha fatto, ma ha permesso che la situazione degenerasse, contribuendo al disastro ambientale a cui abbiamo assistito". L'area, infatti, dovrebbe essere tutelata da numerosi vincoli ambientali e fino al 1977 era affidata ai cacciatori, che ne garantivano la pulizia e l'equilibrio idrico e faunistico. Al momento la zona è stata sequestrata dalla Procura di Ravenna e i reati ipotizzati sono molteplici, tra cui quello di "disastro ambientale".

A tal proposito Liverani ha ricordato il question time della scorsa settimana presentato in Assemblea, che chiedeva all'assessorato competente di indicare le azioni che la Regione avrebbe intrapreso e di spiegare "a chi fossero ascrivibili le negligenze e le responsabilità". La risposta però, secondo l'esponente leghista, non è stata utile e non ha chiarito "cosa si sarebbe fatto in futuro per prevenire il ripetersi di disastri simili".

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