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Verso una legge contro l'omotransnegatività: i consiglieri dicono sì

Massimo Manzoli di Ravenna in Comune: "In Italia, infatti, ad oggi non esiste una legge penale che punisca i reati a matrice omotransfobica"

Nella seduta di martedì il Consiglio comunale ha approvato all’unanimità un ordine del giorno presentato dal capogruppo di Ravenna in Comune Massimo Manzoli, e sottoscritto anche da Pd, Sinistra per Ravenna e Articolo 1 Movimento democratico progressista, che chiedeva alla Regione Emilia-Romagna di impegnarsi affinché si legiferi entro la fine della legislatura sul tema della omotransnegatività, e al nuovo Parlamento di prendere in esame una legge atta a contrastare le discriminazioni e le violenze basate sull’orientamento sessuale e sull’identità di genere.

"In Italia, infatti, ad oggi non esiste una legge penale che punisca i reati a matrice omotransfobica - spiega Manzoli - La nostra Regione (come già fatto da molte altre come Toscana, Liguria, Marche, Campania, Sicilia, Piemonte) potrebbe dotarsi di una norma che metta a sistema azioni, buone prassi, progetti di prevenzione e contrasto di quella che dagli esperti viene definita omotransnegatività. Un testo di legge fu depositato dalla consigliera Roberta Mori già durante la passata legislatura regionale, ma ancora giace colpevolmente intoccato nelle “segrete” della Regione a pochi mesi dal termine di questo mandato. Stiamo parlando di un testo di legge regionale non perfetto, migliorabile sotto molti punti di vista, ma che non merita di essere lasciato cadere nel vuoto. Quali siano le logiche di correnti interne alla maggioranza in Regione per le quali non si possa procedere con l’approvazione della legge non sta a noi dirlo, ma oggi siamo soddisfatti del voto sul nostro ordine del giorno e degli interventi di tutti i consiglieri in discussione. Il voto unanime dei consiglieri presenti (20 su 32) fa sì che il consiglio di Ravenna si aggiunga, quindi, a tutti quei Comuni che già avevano espresso posizione analoga nelle settimane scorse nella speranza che Regione e Governo centrale decidano di legiferare sul tema, colmando il vuoto lasciato in questi anni nel minor tempo possibile".

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