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Cappelletti o tortellini: quali sono i più buoni?

Una sfida regionale tra le due paste ripiene più golose. Ma tra sapori e ricette spunta la vecchia disputa fra Emilia e Romagna

Ricette gustose e piatti da provare di certo non mancano in Emilia Romagna e fare una classifica dei cibi preferiti sembra un'impresa impossibile, ma se c'è una sfida gastronomica a cui tutti tengono molto è quella tra cappelletti e tortellini.

Due tipi di pasta fresca ripiena che segnano diverse tradizioni culinarie e in un senso più ampio culturali: perché la domanda "sono più buoni i cappelletti o i tortellini?" per molti si traduce in "è meglio la Romagna o l'Emilia?".

Cappelleti o tortellini: somiglianze e differenze

La contesa gastronomica parte naturalmente dalle similitudini che accomunano queste due "minestre". Infatti si tratta di due tipologie di pasta ripiena, entrambe realizzate con una sfoglia all’uovo. La ricetta tradizionale li vuole in brodo e in entrambi i ripieni sono presenti sia il Parmigiano che la noce moscata.

Ma poi arrivano le significative differenze. Il tortellino, specialità nata a Castelfranco Emilia, a metà fra Modena e Bologna, contiene lombo di maiale, prosciutto crudo e mortadella. Invece il cappelletto romagnolo (e in particolare ravennate) racchiude al suo interno solo formaggi: solitamente ricotta abbinata a un formaggio tenero come casatella o raviggiolo, oltre al già citato Parmigiano Reggiano.

Altra sostanziale differenza sta nella forma delle due paste. Mentre il turtlèn assomiglia a un ombelico, il caplèt deve il suo nome proprio alla tipica forma di un copricapo medievale.

Altra diversità sta nelle varianti di condimento. Oltre a gustarli in brodo, cappelletti e tortellini sono molto apprezzati "asciutti", ma mentre il turtlèn si mangia solitamente con burro fuso e salvia, il caplèt vuole essere assaggiato con il ragù di carne.

La contesa culturale

Capita spesso a persone provenienti da fuori regione di confondere cappelletti e tortellini, considerandoli come due nomi della stessa pietanza. Un errore che potrebbe costar caro visto il grande campanilismo che si crea attorno a queste due specialità gastronomiche. Insomma, scambiare un caplet per un turtlèn è un po' come confondere Sangiovese e Lambrusco, altra rivalità molto accesa fra Emilia e Romagna.

Una rivalità all'interno della regione che continua anche a proposito dell'ospitalità. E' piuttosto diffuso in Romagna un modo di dire che recita più o meno così: "se un viandante si ferma in casa di un romagnolo gli viene offerto un bicchier di vino, se si ferma a casa di un emiliano riceve solo un bicchier d'acqua". Proverbio presente anche in Emilia ma, ovviamente, a ruoli invertiti.

Insomma, la rivalità a volte scherzosa e a volte focosa tra Romagna ed Emilia vede nei cappelletti e nei tortellini due simboli supremi, molto apprezzati dai visitatori di ogni latitudine. Ma "l'offesa" più grande è quella di sentire un amico o un parente preferire il piatto dell'altro versante. Per cui potrebbe essere preferibile non rispondere alla fatidica domanda: son meglio i cappelletti o i tortellini?

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