Faenza 'appestata' da cattivi odori: "Residenti in attesa di una soluzione da anni"
La bella città manfreda per il proprio marketing potrebbe dotarsi di un nuovo slogan: “Benvenuti a Faenza, città della ceramica e dell’aria puzzolente". Purtroppo, uscendo dall’autostrada A14 e per alcuni chilometri di raggio da quella zona, l’aria continua a essere appestata da cattivi odori ai limiti della sopportabilità. Questa situazione è presente da numerosi anni, tant’è che diversi consiglieri comunali - tra cui Gilberto Bucci, tra l’altro promotore in consiglio di una mozione - e un folto gruppo di cittadini rappresentati da una petizione di oltre mille firme inoltrata dal presidente del Comitato, Roberto Morini, hanno protestato a più riprese e con ogni mezzo con l’obiettivo di migliorare la qualità dell’aria facendo espliciti richiami al rispetto delle normative sull’impatto ambientale. Nonostante queste iniziative, la situazione resta immutata nel tempo, oltretutto supportata dai pareri degli organi competenti che hanno sempre certificato un contesto ambientale rispettoso dei limiti imposti dalla legge. In altre parole, sebbene le attività industriali della zona siano state classificate fra quelle in regola con le emissioni atmosferiche, continuano giorno e notte questi forti miasmi in un raggio di diversi chilometri con comprensibile malcontento dei residenti, preoccupati per la qualità dell’aria respirata. Inoltre, sulla stessa lunghezza d’onda, preoccupazione e malessere sono condivisi anche dai turisti e dai pendolari diretti ai vari centri commerciali della zona in questione. L’interrogativo, dunque, resta quello di capire se effettivamente le attività industriali ubicate nella zona in questione operino nel rispetto delle normative e, se questo avviene, la domanda conseguente resta quella di spiegare come possa verificarsi la continua presenza di miasmi in atmosfera, peraltro particolarmente accentuati in questi periodi d’intenso caldo. Evidente come esista una forte contraddizione che, da una parte, fa emergere un presunto quadro di rispetto delle regole, dall’altra, invece, si continua a registrare una situazione irrespirabile che non può essere rubricata come un’opinione. Si chiede, dunque, quali interventi intenda disporre il Presidente della Provincia per tentare una soluzione accettabile sotto il profilo ambientale, nel rispetto dei cittadini che da anni attendono una legittima risposta nel desiderio di poter avere un ambiente privo di odori sgradevoli e nauseabondi.
Gianfranco Spadoni, consigliere “Civici per la Provincia” Ravenna