Rotonda sulla Ravegnana: "Che fine ha fatto il progetto del sottopassaggio?"
Da tempo immemore Ravenna chiedeva una soluzione per l’incrocio tra via Ravegnana e la Statale Adriatica divenuto tanto pericoloso da guadagnarsi l’appellativo di “incrocio della morte”. Il comune di Ravenna individuò una ottima soluzione, inserita nei Piani Regolatori degli anni ’90 e confermata anche nell’ultimo Psc, che prevede un sottopasso da realizzarsi qualche centinaio di metri più a nord dell’incrocio. Nei primi anni duemila furono studiati anche diversi progetti per calcolare fattibilità e costi. Sarebbe stata la soluzione definitiva, lungimirante e aggiungerei “unica”, che avrebbe permesso senza dubbio una percorrenza sicura e scorrevole degna di una città capoluogo come Ravenna. Non dobbiamo andare molto lontano per vedere risolte analoghe problematiche sulla statale Adriatica con sottopassi o con ampissime rotatorie (vedi Pinarella con la statale 71), perchè sono le uniche soluzioni progettuali valide.
A Ravenna invece, nonostante la definizione sui Piani urbanistici e le progettazioni già in cantiere che individuavano un sottopasso, si decise di optare per una modesta rotonda al posto del semaforo. Seppure con molti dubbi , visto il poco spazio a disposizione, ma rassicurato dall’amministrazione comunale, ho aspettato la sua realizzazione sperando che, chi aveva progettato, lo avesse fatto con cognizione di causa. Dopo quasi due anni posso dire che è stato un errore, sia per quanto riguarda lo scorrimento del traffico - infatti si formano delle lunghe file nelle ore di punta e nei mesi estivi - sia dal punto di vista della pericolosità quando ci si immette nella rotonda. La via Ravegnana, oltre a essere il collegamento tra Forlì e Ravenna, è anche la strada che viene percorsa da tutta la zona sud del forese per arrivare a Ravenna e per questo motivo meritava e merita più attenzione. Per questi motivi la soluzione adottata della “piccola” rotonda è una grossa delusione. Sembrerebbe poi che anche il destino si sia messo contro la realizzazione di questa opera “sbagliata”, visti i ritardi e problemi di ogni sorta. Adesso, in previsione della stesura imminente del nuovo Piano Urbanistico Generale, la mia speranza è che l’amministrazione comunale non stralci il progetto del sottopasso dalla nuova pianificazione, per non perdere la speranza di vedere risolto il problema con una idonea infrastruttura.
Geometra Valerio Calistri, vicepresidente di CambieRà nel Consiglio Territoriale Area 7 - Roncalceci