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Volley, la Bunge si inchina in quattro set alla Calzedonia Verona

Gli ospiti però non hanno concesso crepe nel loro gioco e con i vari Baranowicz, Djuric e l'ex Mengozzi hanno disputato una prestazione concreta e senza sbavature.

La Bunge si inchina in quattro set alla forza di una Calzedonia implacabile in particolare a muro e in battuta. Dopo aver perso i primi due parziali, i ravennati provano a compiere la rimonta anche contro i veronesi, come era successo tre giorni fa a Perugia, riaprendo il match nella terza frazione tra l’entusiasmo dei sostenitori del Pala De André. Gli ospiti però non hanno concesso crepe nel loro gioco e con i vari Baranowicz, Djuric e l’ex Mengozzi hanno disputato una prestazione concreta e senza sbavature.

Prima del match il direttore generale del Porto Robur Costa, Marco Bonitta, ha consegnato ai familiari di Jacopo Bandini una maglia della Bunge dedicata al ragazzo scomparso di recente (Jacopo aveva fatto parte del vivaio giallorosso). Coach Fabio Soli propone il sestetto ormai consolidato, con Spirito al palleggio, Torres opposto, Ricci e Bossi centrali, Van Garderen e Lyneel schiacciatori (Goi libero). I gialloblù veneti partono con la diagonale formata da Baranowicz eDjuric, al centro l’ex Mengozzi e Zingel e di bandaLecat (Kovacevic in panchina) e Ferreira (Giovi libero).

Volley, la sfida tra la Bunge Ravenna e la Calzedonia Verona (foto Argnani)

Primo set La Calzedonia allunga subito con un muro di Zingel (1-4), la Bunge risponde con il servizio ficcante di Spirito e con Van Garderen: 5-4. Zingel colleziona muri per il 7-10 degli ospiti (tre di fila per l’australiano), Lyneel riduce il gap a -1 (12-13), ma Djuric allontana di nuovo Verona: 12-15. Dalla linea di servizio Ferreira colpisce con l’aiuto del nastro e Djuric incrementa il divario sul 14-19, poi Mengozzi piazza due muri (15-22) e Lecat al secondo set point porta in vantaggio i veneti.

Secondo set Verona scatta con gli ace di Zingel (3-6) e Lecat (5-9), Ravenna risponde sempre in battuta con Spirito: 8-10. Una schiacciata lunga di Raffaelli riporta la Calzedonia sul +4 (9-13) e un’infrazione in palleggio di Goi scava un solco ancora più ampio: 10-15. Ferreira spinge ancora più lontano i gialloblù (14-20), che chiudono alla seconda occasione sul servizio sbagliato di Torres (17-25).

Terzo set Spinta da Torres, la Bunge ha tutto un altro piglio (4-1), resistendo al tentativo di rimonta di Verona (8-7 in battuta di Baranowicz) e abbozzando la fuga con Ricci: 13-8. Il palleggiatore gialloblù riduce a tre lunghezze il vantaggio ravennate (15-12), ma Spirito suona la carica: 17-12. Torres infiamma il Pala De André e un’infrazione in ricezione di Ferreira spinge la squadra di Soli sul 23-15, poi un’invasione dei veneti regala la frazione alla Bunge: 25-17 e svantaggio dimezzato.

Quarto set La Calzedonia va via con Djuric (4-7), ma un muro di Spirito la stoppa (6-7) e si prosegue sul filo dell’equilibrio fino al 13-15, quando un cartellino rosso a Lyneel (proteste per una schiacciata giudicata ‘accompagnata’ dagli arbitri) costa un altro punto ai giallorossi: 14-18. L’invasione di Djuric dimezza il gap (16-18), ma Ferreira aumenta le distanze: 16-20. Zingel non sbaglia la palla del 18-23 e l’ace di Ferreira chiude al primo match ball la sfida (19-25).

"Abbiamo perso contro una grandissima Verona, soffrendo soprattutto la sua battuta - afferma Soli -. Non siamo riusciti a ripetere le prestazioni precedenti e solo nella terza frazione siamo stati in grado di esprimere un gioco diverso, necessario per mettere in difficoltà un avversario così forte. Purtroppo non abbiamo mostrato lo stesso coraggio di altre gare, battendo troppo piano, e non siamo stati costanti. Nel terzo set ci siamo sentiti più liberi e abbiamo giocato in modo più aggressivo e i risultati si sono visti. Qualcosa di buono è stato fatto, ripartiremo da quello”.

Commenta coach Andrea Giani: “Siamo solo a inizio stagione e il gruppo è in gran parte nuovo, quindi il nostro obiettivo è quello di crescere partita dopo partita, cosa che siamo riusciti a fare oggi contro una pericolosa Ravenna. Siamo stati bravi a non concedere spazio nei primi due set agli avversari e poi, dopo un calo nel terzo, siamo tornati a spingere bene nella quarta frazione. Sono contento di come ci siamo espressi in particolare a muro e in battuta, ma anche per Stefano Mengozzi, che tornava a giocare davanti al suo vecchio pubblico”.

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