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Challenge Cup, Ravenna spera nel miracolo: "Dobbiamo crederci"

"Dipenderà soprattutto da noi giocare al massimo e ribaltare il verdetto del match di mercoledì scorso - afferma il coach -. Dobbiamo crederci e ricevere anche un bell'aiuto da parte del nostro pubblico”

Domenica deve essere “il Giorno”.Quello con la lettera maiuscola. Perché la Cmc Ravenna non vuole fallire l'appuntamento con la storia europea del club ed anche, nello specifico, con la leggenda delle grandi rimonte. Contro il Benfica, che a Lisbona ha giocato al top approfittando anche poi della serata negativa dei ravennati e di un finale concitato del secondo set per confezionare il 3-0 finale, la squadra di Kantor non potrà accontentarsi di vincere 3-0 o 3-1.

Per il regolamento Cev, infatti, servirà poi aggiudicarsi anche il golden set a 15 per accedere al turno successivo. Ovvero alla finalissima di Challenge Cup, in programma 8 e 12 aprile prossimi e che probabilmente vedrà in lizza i serbi del Vojvodina Novi Sad, che dopo aver vinto 3-1 in Bielorussia cercheranno di chiudere i conti con i bielorussi del Minsk sempre domenica. Si va in campo alle 18, arbitreranno il polacco Burkiewicz ed il croato Vedris davanti ad un Pala Credito di Romagna che si prospetta affollato forse come mai in questa stagione pallavolistica.

Coach Waldo Kantor, che con ogni probabilità dovrà escludere ancora Riccardo Goi alla luce del regolamento europeo che consente di mettere solo 12 giocatori a referto. “Noi possiamo senza dubbio giocare molto meglio rispetto a Lisbona, quindi mettere in difficoltà il Benfica e cercare di arrivare alla finale vincendo 3-0 o 3-1 e poi spuntandola anche nel golden set".

"La squadra portoghese è ricca di esperienza, quindi non mi aspetto che possa sbagliare partita o comunque trovarsi in difficoltà dal punto di vista ambientale - ha evidenziato l'allenatore -. Ma, ripeto, dipenderà soprattutto da noi giocare al massimo e ribaltare il verdetto del match di mercoledì scorso. Dobbiamo crederci e ricevere anche un bell'aiuto da parte del nostro pubblico”.

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