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Cicloturismo Uisp: parte il settimo Circuito romagnolo

Cinque tappe, tremila partecipanti provenienti da cinque regioni, il dieci per cento di donne, più di diecimila metri complessivi di dislivello. Questi i numeri del Circuito romagnolo 2013

Cinque tappe, tremila partecipanti provenienti da cinque regioni, il dieci per cento di donne, più di diecimila metri complessivi di dislivello. Questi i numeri del Circuito romagnolo 2013 che, partendo da Faenza il 14 aprile, toccherà Russi e Lugo per chiudersi il 9 giugno a Massa Lombarda.  “Ogni percorso – afferma Aurelio Garavini, presidente dell’ascd Avis Faenza e organizzatore dell’evento – sarà differente dagli altri. Abbiamo infatti costruito il Circuito in modo da offrire strade sempre nuove ai partecipanti”.

La prima tappa, “Le cime di Romagna”, girerà intorno al passo Peschiera (930 m) e al passo Eremo, così chiamato per la presenza dell’antico monastero di San Barnaba di Gamona. I partecipanti potranno decidere se salire fino in vetta per poi tornare a Faenza dopo 138 km o affrontare percorsi più accessibili di 94 e 56 km o una pedalata libera.

Ovvio quindi presupporre un minimo di allenamento per poter prender parte alla corsa anche se lo spirito della manifestazione non è certamente quello della competizione: “Chi sceglie di partecipare alle nostre iniziative – spiega Garavini – ama andare in bicicletta per godere del paesaggio e, perché no, della buona cucina dei punti ristoro. È questa la filosofia che, insieme ai servizi e ai costi bassi, spinge molte persone a partecipare anche dal Veneto, dalla Toscana, dall’Umbria e dalle Marche”.

All’appuntamento di Faenza seguiranno le tappe del 21 aprile con la “Strada dei vini e dei sapori dei colli di Forlì e Cesena”, del 5 e del 26 maggio con “Il Giro della Romagna” e della “Città di Lugo” fino al 9 giugno con la “Ercole Baldini”. “Pensare che tutto è nato da una chiacchierata tra amici al bar con i presidenti di altre società cicloturistiche della provincia di Ravenna (la Baracca e la Pedale Bianconero di Lugo, la Bertolt Brecht di Russi, la Massese di Massa Lombarda, ndr): ognuno aveva la propria ‘granfondo’ e così decidemmo di unirle in un’unica manifestazione”.

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