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Club Atletico Romagna, game over: il ritiro è vicino

A meno che non succeda in queste ultime ore un vero e proprio miracolo, nei primi giorni dell'anno verrà ufficializzato il ritiro della squadra faentina dal campionato di basket femminile di A

A meno che non succeda in queste ultime ore un vero e proprio miracolo, nei primi giorni dell'anno verrà ufficializzato il ritiro della squadra faentina dal campionato di basket femminile di A. L'impegno profuso dalla società, fin dalla sua recente costituzione nel giugno scorso, nel coinvolgere le imprese del territorio e tutti gli appassionati di basket su un nuovo progetto sportivo per sostenerne gli impegni richiesti da un campionato di massima serie, non hanno raggiunto i risultati attesi e quindi, a questo punto, la scelta e' obbligata.

"Gli ingredienti iniziali per pensare ad un risultato positivo - afferma il presidente del Club Atletico Romagna Marco Tonini - c'erano tutti: lo sconforto di maggio nei tanti tifosi sul futuro della squadra, una storia sportiva ultrasessantennale, l'unica esperienza sportiva faentina presente in serie A, i tanti tifosi che reclamavano una continuità per la propria squadra. Ma, mese dopo mese, la realtà è apparsa con contorni diversi, in parte inaspettati. E' stata scelta la forma cooperativa per coinvolgere direttamente i tanti appassionati di basket ma l'adesione, ad oggi, è molto al di sotto delle attese. E' stata messa in campo, pur con costi di gran lunga inferiori alle altre, una formazione interessante, quasi interamente composta da atlete italiane, alcune nel novero della nazionale; una squadra che ha dimostrato carattere e volontà e che avrebbe consentito al CA Romagna di terminare bene il campionato. Ma, eccetto alcune realtà cooperative, questa non ha acceso l'interesse di pressoché nessuna impresa del territorio. In questi mesi abbiamo avviato diversi contatti anche con aziende di ambito nazionale interessate alla visibilità da main-sponsor, ma nessuna opzione si è poi tramutata in contratto".

"Giocare a Castelbolognese, un difetto? Una necessità, data l'inagibilità della storica sede del PalaCofra. Ma Imola in passato, nelle stesse condizioni, non ha forse giocato per anni a Faenza senza perdere interesse nel suo pubblico? Non è stato un salto nel buio – continua Tonini – Raggiunto il 60% del budget necessario, come hanno fatto la maggioranza delle altre società, abbiamo avviato la stagione confidando sul fatto che alle aziende che ci hanno dato fiducia ancora prima che la nostra storia sportiva cominciasse, se ne sarebbero unite altre, convinte dal movimento che il CA Romagna avrebbe creato in numero di soci e spettatori, ma cosi poi non e' stato".

Certo, la crisi che in questo secondo semestre 2012 si è fatta sentire con particolare intensità ha anch'essa inciso sulle scelte di molti. Ora però siamo al dunque, e come dirigenti non vogliamo andare avanti ad occhi chiusi per fare i conti alla fine, ripercorrendo situazioni già viste. Per tutto questo, responsabilmente ma con grande rammarico, il Club Atletico Romagna è costretto a scelte che sono state oggetto di ampia analisi e confronto con i soci della cooperativa, scelte che non avrebbe mai voluto prendere ma che ad oggi sono forzatamente necessarie", conclude Tonini.

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