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Mercoledì, 24 Aprile 2024
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Volley, una Bunge sofferente fa suo il quinto Memorial Lobietti

Si tratta di un piccolo passo indietro rispetto alle precedenti prestazioni, anche perché dalla terza frazione in poi gli avversari erano in campo contati, al punto di avere bisogno dal quarto periodo del “prestito” dello schiacciatore Calarco

La Bunge si aggiudica in rimonta la quinta edizione del Memorial Lobietti, regolando al tiebreak la Revivre Milano al termine di un match che ha visto i ravennati sotto di due set. Si tratta di un piccolo passo indietro rispetto alle precedenti prestazioni, anche perché dalla terza frazione in poi gli avversari erano in campo contati, al punto di avere bisogno dal quarto periodo del “prestito” dello schiacciatore Calarco. Il fondamentale dove la squadra di coach Soli si è meglio espressa è stato il servizio, con ben 21 ace (9 del solo Torres, top scorer dei suoi con 25 punti, due in meno di Starovic), mentre è a muro dove si è sofferto di più, con uno score di 19-7 per i lombardi.

Coach Fabio Soli schiera in campo il regista Spirito, l’opposto Torres, i centrali Bossi e Ricci e gli schiacciatori Grozdanov e Lyneel (libero Goi). Dall’altra parte della rete la Revivre si presenta con la diagonale formata da Sbertoli e Starovic, al centro De Togni e Galassi e in banda Hoag e Marretta (libero Cortina). Nel primo set la Bunge soffre il muro avversario, che ferma più volte gli attacchi di Lyneel e compagni (8-11). Marretta incrementa di quattro punti il vantaggio (10-14), che Milano mantiene con Galassi e Starovic, anche grazie a qualche errore di troppo al servizio. A rompere il ghiaccio in battuta ci pensa Grozdanov, con Ravenna che si avvicina: 18-20. Un altro ace di Torres riduce di una sola lunghezza il gap (21-22), ma Hoag e un muro di Sbertoli fermano la rimonta e la battuta lunga di Lyneel consegna il primo set ai milanesi.

Nella seconda frazione Bossi, Grozdanov e un servizio vincente spingono la Bunge sull’8-6, poi un errore di Hoag e un ace di Lyneel fanno volare sul +4 i ravennati: 11-7 e time out di Monti. Due missili dalla linea di battuta di Hoag riportano sotto Milano, che raggiunge il pareggio sul 13-13. Entra Raffaelli per Grozdanov, ma Starovic firma il vantaggio della Revivre (16-17), che approfitta di un piccolo black out di Torres per andare addirittura sul 16-19. Il portoricano si riscatta subito con un ace (18-19) e Lyneel dalla seconda linea acciuffa gli avversari sul 22-22. Il francese annulla il primo set ball, ma non può nulla sul secondo, murato da Galassi: 24-26. Nel terzo periodo ci sono Raffaelli e Kaminski al posto di Grozdanov e Bossi, mentre coach Monti inserisce Galaverna per Hoag. Due punti di Ricci e un ace di Lyneel spingono la Bunge sull’8-5, ma De Togni rimette in equilibrio il match sul 10-10. Il francese non fallisce la palla del 14-12, Ricci piazza il muro del 16-13 e l’errore di Sbertoli vale il 19-14. Torres colpisce due volte al servizio e un’infrazione in alzata di Boninfante dimezzano il conto dei set (25-16).

Un lieve infortunio di Marretta provoca il passaggio “in prestito” di Calarco dall’altra parte della rete in una quarta frazione caratterizzata dal grande equilibrio. Il punto a punto viene spezzato da due ace di Torres (11-9) ed è Ricci a mantenere l’esiguo vantaggio: 18-16. Un muro di Galassi riporta in parità la gara (20-20) e Starovic firma il sorpasso con due battute vincenti di fila (21-23). Lyneel non ci sta e spedisce la Bunge sul 24-23, poi l’errore di Galassi completa la rimonta: due set pari, si va al tiebreak. Il primo break del set decisivo è di Kaminski (4-2), ma Boninfante a muro riporta l’equilibrio: 5-5. Due ace di Lyneel scavano di nuovo un piccolo solco (9-6), imitato poi al servizio da Torres: 12-9. Galaverna e De Togni annullano due match point, infine Lyneel chiude la sfida con un diagonale (15-12).

I"Abbiamo pagato più del dovuto le difficoltà fisiche causate dall’ultimo periodo di intenso lavoro, senza però riuscire a bilanciarle con la forza mentale, dove siamo stati insufficienti - commenta Soli -. Molto spesso non siamo stati sul pezzo, giocando più a livello individuale che su quello del collettivo, andando contro il nostro principio base che è quello di giocare di squadra. Noi dobbiamo combattere tutti assieme, ma anche questa esperienza può servirci e può esserci di insegnamento per il futuro. Dobbiamo essere più convinti dei nostri mezzi e scendere in campo con maggiore serenità”.

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