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Un tuffo nel passato: emozioni all'Enzo e Dino Ferrari di Imola con il Minardi Day

L'evento ha richiamato migliaia di spettatori all'autodromo "Enzo e Dino Ferrari", che hanno rinunciato ad una giornata di mare (caldo afoso e temperature ben oltre i 30°C sull'impianto del Santerno) per amminare da vicino molti dei bolidi che hanno fatto la storia della F1.

Power Unit? Drs? Nulla di tutto ciò. Imola ha fatto un tuffo nel passato, mettendo indietro le lancette del tempo per fermarsi a cavallo tra gli anni '80 e '90. Tutto grazie al Minardi Day, manifestazione organizzata dal fondatore della storica scuderia di Faenza, Giancarlo Minardi, proprio per i nostalgici della Formula Uno del passato. Quella in cui non era l'aerodinamica a fare la differenza, ma il manico del pilota, lo spirito di squadra e la meccanica. L'evento ha richiamato3mila spettatori all'autodromo "Enzo e Dino Ferrari", che hanno rinunciato ad una giornata di mare (caldo afoso e temperature ben oltre i 30°C sull'impianto del Santerno) per amminare da vicino molti dei bolidi che hanno fatto la storia della F1.

C'erano tutte le monoposte nate dallo stabilimento manfredo, dalla storica colorazione gialla a quella nera dell'epoca moderna. Accanto ai gioielli made in Faenza anche la scuderia che ha raccolto il testimone della casa romagnola, la Toro Rosso, dal 2006 al 2015, compresa quella del 2008, che Sebastian Vettel portò sul gradino più alto del podio a Monza. A fianco delle 31 monoposto faentine sono state esposte anche la Minardi F2 del 1982 e la Fiat 500 del 1972, con cui Gian Carlo Minardi vinse il primo Campionato Italiano in qualità di direttore sportivo della Scuderia del Passatore, e la Ferrari F2001 Campione del Mondo Costruttori con Michael Schumacher e Rubens Barrichello.

Minardi Day a Imola, il fotoservizio di Roberto Elleri

Pochi passi più avanti per sentire i rombi delle monoposto, acclamato con applausi ed urla di incitamento dei nostalgici degli otto, dieci e dodici cilindri.  L'atmosfera tra le varianti Tamburello e Villeneuve, e le storiche curve della  Tosa, della Piratella, delle Acque Minerali, della Variante Alta e della mitica Rivazza è tornata ai tempi dei duelli di Ayrton Senna ed Alain Prost con il passaggio di alcuni bolidi, tra i quali la Ferrari 641 di Jean Alesi. Un lampo rosso, accompagnato dal tuono del dieci cilindri Cosworth delle Minardi del 2004 e 2005, del Turbo della monoposto che aveva lanciato Alessandro Nannini nel Circus della F1, di una Williams WF07 Campione del Mondo 1980 e di una Osella Fondmetal. Vetture ora di proprietà di collezionisti, che hanno partecipato con entusiasmo alla manifestazione.

Un sabato d'altri tempi per non dimenticare il passato al quale non hanno rinunciato alcuni piloti che hanno fatto la storia della scuderia di Faenza, come l’argentino Miguel Angel Guerra, primo a gareggiare sotto i colori del Minardi Team, per proseguire con Paolo Barilla, Giancarlo Fisichella, Giovanni Lavaggi, Pier Luigi Martini, Gianni Morbidelli, Jarno Trulli, il brasiliano Tarso Marques, gli spagnoli Adrian Campos e Luis Perez Sala; senza dimenticare i test-driver Gabriele Lancieri, Matteo Bobbi e Thomas Biagi. Una parata di grandi piloti che hanno immortalato la giornata con una foto di gruppo davanti alla Tribuna Centrale gremita di appassionati.

La speranza è che l'appuntamento diventi un must: i nostalgici della F1 del passato hanno molto apprezzato. Minardi si è detto "soddisfatto ed emozionato". Commenta il fondatore della storica scuderia: "Una giornata dedicata allo sport e agli appassionati in cui mi ha fatto piacere rivedere tantissimi piloti che hanno scritto insieme  a me pagine importanti del Minardi Team. Devo dire che la forte risposta del pubblico con una partecipazione importante sia in tribuna che all’interno del paddock è l’aspetto più bello. Quando siamo andati con tutti i piloti davanti alla tribuna principale mi sono emozionato. L’Historic Minardi Day è stata l’occasione per ripercorrere 30 anni di passione, facendo un viaggio nel tempo anche della tecnica. Sono presenti tre generazioni di monoposto. Sentire risuonare questi propulsori mi riporta con la mente indietro. Sicuramente un’esperienza da ripetere. Devo ringraziare tutti per la calorosa accoglienza”.

Per il direttore dell'autodromo, Pier Giovanni Ricci, è stata "una bellissima giornata, fatta di emozioni che emergono con grande intensità quando si parla di Formula Uno ad Imola. E proprio il binomio Autodromo – Minardi è stata la carta vincente di questa manifestazione, entrambi simboli di due territori vicini che hanno saputo esprimere queste due eccellenze. Un ritorno ad un passato prossimo che ha portato la Scuderia di Giancarlo Minardi a ritagliarsi un posto di prestigio nella storia della F1, con i “suoi” piloti che hanno voluto essere presenti in questa grande festa. Voglio ringraziare i tanti appassionati che non hanno voluto mancare a questo appuntamento, sfidando un clima davvero torrido: segno che la passione era ancora più bollente”.

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