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Sfuma il sogno finale dell'Acmar

Il sogno finale dell’Acmar svanisce al termine di una gara-3 di semifinale dai due volti, iniziata male, proseguita peggio arrivando a toccare il -16 (48-32) in avvio di secondo tempo

Cosa si può dire dopo una serie del genere? Prima di tutto, si tratta di ringraziare tutti i protagonisti di queste semifinali, quelli che sono scesi in campo e coloro che hanno dato il massimo dalla panchina, e di applaudire a scena aperta ragazzi che mai hanno pensato di mollare, lottando con il cuore, con la forza dei nervi e con gli attributi quando la spia della riserva fisica era accesa già da tempo.

Ultimi ma non meno importanti, sono i tifosi: semplicemente stupendi, con la loro capacità di portare il loro entusiasmo fino a Corno di Rosazzo, riempiendo un pullman in gara-1 e in gara-3 per sostenere la “loro” squadra anche a quattro ore e più di distanza, e rendendo il PalaCosta una tana finalmente bollente. Grazie anche a loro, che in più di una occasione sono stati in grado di emozionarci e di farci commuovere, con le loro parole, i loro cori, e i loro piccoli gesti di sostegno.

Il sogno finale dell’Acmar svanisce al termine di una gara-3 di semifinale dai due volti, iniziata male, proseguita peggio arrivando a toccare il -16 (48-32) in avvio di secondo tempo, e poi completamente ribaltata scendendo sul campo che i giallorossi sono spesso stati capaci di fare proprio più volte nel corso di questa stagione. Con un parziale di 6-23, fatto di difesa aggressiva ma anche tecnicamente perfetta, la squadra di Cece Ciocca è riuscita a rimettere la testa avanti (54-55) nel corso dell’ultimo quarto, reagendo ancora una volta con i nervi e con la furia agonistica.

Il vantaggio giallorosso dura poco, perché Luszach ha il merito di trovare sette punti consecutivi, per il nuovo +6 (61-55) Corno, ma Amoni e Filattiera non ci stanno e replicano ancora. Il playmaker cremonese sigla il 63-62 entrando nell’ultimo minuto, poi Sanlorenzo è bravissimo in difesa su Tonetti e forza l’errore a 20” dalla fine.

Sul rimbalzo d’attacco il più lesto è però Ferrari, che conquista la carambola, segna e subisce anche il fallo che vale il libero del +4, con 14” ancora da giocare. L’Acmar prova un disperato assalto con la tripla di Amoni, ma il ferro dice no: Corno esulta per la finale, Ravenna applaude per la seconda stagione consecutiva chiusa a un passo dalla finale, fiera e orgogliosa di ciò che è stata capace di fare.

Calligaris Corno di Rosazzo – Acmar Ravenna 66-62
(23-14, 45-32, 54-51)
Corno: Fumolo ne, Tonetti 6, Pigato 13, Miniussi 12, Nanut, Luszach 7, Vidani 10, Ferrari 15, Gobbo ne, Piani 3. All.Zuppi
Ravenna: Filattiera 20, Zambrini 6, Amoni 19, Frigoli ne, Cicognani ne, Morigi ne, Barbieri 2, Sanlorenzo, Quartieri 7, Bosio 8. All.Ciocca
Note: T2: Co 15/36, Ra 17/35; T3: Co 7/28, Ra 7/22; Tl: Co 15/21, Ra 7/14.
Arbitri: Bonfante di Lonigo (Vi) e Marton di Conegliano (Tv)

Spettatori: 400, 60 da Ravenna

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