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Superbike, Gara 1 a Misano: Melandri getta al vento il podio con una scivolata

Melandri ha compromesso una bellissima gara con una scivolata alla Curva del Rio, mentre il gallese è finito a terra a poche curve dalla fine mentre si stava giocando la vittoria

Stava pregustando il sapore dello champagne, ma ha rovinato tutto con una banale scivolata all'ultimo giro. Marco Melandri non ha visto la bandiera a scacchi di Gara 1 del Gran Premio della Riviera di Rimini, venendo comunque classificato quindicesimo. L'ultimo giro è stato un vortice di emozioni: il box Ducati si stava preparando ad un remake di Imola, gli ultimi 4 chilometri della manche ha visto l'uscita di scena prima di Melandri e poi di Chaz Davies. Melandri ha compromesso una bellissima gara con una scivolata alla Curva del Rio, mentre il gallese è finito a terra a poche curve dalla fine mentre si stava giocando la vittoria.

Il ducatista è stato poi travolto dall'incolpevole Jonathan Rea, anche lui a terra. Davies è dovuto ricorrere alle cure del centro medico, dove è giunto in ambulanza, ma fortunatamente non ha riportato consegue fisiche. La prima manche è andata così a Tom Sykes, che si è trovato a sorpresa a festeggiare la 33esima vittoria in carriera. Il portacolori della Kawasaki ha preceduto la Yamaha di Alex Lowes e Rea, che ha ripreso la via della pista. Nel giro di rientro il due volte campione del mondo si è fermato nel punto dell'incidente, per sincerarsi delle condizioni del ducatista. La manche è stata ondizionata da tante cadute, tra le quali quella di Michael Van Der Mark (Yamaha) che si trovava al comando (cedimento improvviso del pneumatico posteriore).

LA GARA - Al pronti via Sykes ha perso diverse posizioni, venendo sopravanzato da Rea, Van Der Mark e Davies. Un inizio entusiasmante, con il numero 60 della Yamaha a mettere il cupolino davanti alla verdona numero 1 alla prima staccata dopo il rettilineo del traguardo e Melandri sopravanzare un Sykes non al top. Nel secondo giro è stato Davies ad attaccare in modo preciso e pulito alla Quercia Rea. Si è quindi formato un quartetto racchiuso in pochi decimi e Sykes più attardato.

Van Der Mark ha quindi abbozzato un tentativo di fuga, con Davies non in grado di tenere il passo dell'olandese. Un momento importante della gara che non ha visto impreparato Rea. Il nordirlandese ha rotto gli indugi all'undicesimo giro, mettendosi davanti alla Ducati del gallese con un sorpasso alla prima staccata. Il numero 7 non ha mollato, cercando di tenere la scia degli scarichi della ZX-10R del due volte campione del mondo.  Al 16esimo giro il colpo di scena, con la caduta di Van Der Mark alla Curva del Carro e Rea costretto ad un lieve escursione per evitare il pilota a terra. L'uscita di scena dell'olandese pare aver riacceso le ambizioni di Davies, nuovamente incollato a Rea dopo un momento di affannamento.

Gli ultimi giri sono un vortice di emozioni, con l'asso nordirlandese nel mirino delle due Ducati. Davies e Melandri assaporavano il colpaccio, ma nessuna delle rosse ha poi visto il traguardo: Melandri si è autoeliminato alla Rio, mentre Davies è scivolato a poche curve dal traguardo, venendo travolto dall'incolpevole Rea. Piomba il gelo, a vincere è Sykes davanti a Lowes. Rea ha ripreso la via della pista, tagliando terzo. Quarto Jordi Torres (Bmw Althea), che ha preceduto lo spagnolo Xavi Fores (Ducati Barni). Completano la top ten l'Aprilia di Eugene Laverty, la Kawasaki del team Puccetti di Randy Krummenacher, la Kawasaki del team Go Eleven di Roman Ramos, l'Aprilia di Lorenzo Savadori e l'altra Bmw Althea di Raffaele De Rosa.

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