Con il ritorno del Ravenna calcio tra i professionisti sono state attuate misure di miglioramento per lo stadio Bruno Benelli, come il recente intervento da 350mila euro che ha "dipinto" la curva Mero di giallo-rosso. "Ma tornano purtroppo anche alcune "cattive abitudini" - lamentano gli ultras della squadra - Una di queste è senz'altro l'innalzamento della rete di fronte alla curva Mero, verificato in occasione del primo match casalingo contro il Santarcangelo. Questa rete non permette una visuale considerabile minimamente decente verso il campo. Non ne capiamo l'utilità, visto e considerato che in più di cento anni di storia del nostro club si è verificato - ben 21 anni fa - un solo episodio di oggetti tirati dagli spalti. Negli ultimi anni non c'è stata alcuna rete, eppure non ci risultano casi di lancio di oggetti: se qualcuno, malauguratamente, dovesse mai tirare qualcosa dagli spalti avrebbe come minimo cinque telecamere puntate addosso, rischiando quindi non solo una diffida ma l'arresto, visto che in tutta Italia sono già decine i casi in cui si rimuovono non solo le reti, ma addirittura le barriere divisorie tra spalti e campo".

"Questa nostra lotta non vuole essere un vezzo o una battaglia ideologica - concludono i tifosi - ma intendiamo far valere l'unico diritto che è rimasto a chi si reca in uno stadio italiano: se si paga un biglietto o un abbonamento, si pretende di vedere la partita. Invitiamo chiunque sia dubbioso a riguardo a verificare egli stesso quanto sosteniamo, venendo in curva e rivolgendo lo sguardo verso il campo per poi riferirci quanto effettivamente si riesca a vedere. Ci auguriamo che si possa trovare prontamente una soluzione già entro la prossima partita in casa: se così non fosse, ci riserviamo di attuare diverse forme di protesta".