Gregorio Ricci-Curbastro, il matematico lughese che Einstein volle conoscere di persona
Il suo calcolo differenziale assoluto. Questo fu di fondamentale importanza per suggerire ad Albert Einstein il percorso per uscire dall’‘empasse’ in cui si trovava nell’elaborazione delle equazioni gravitazionali della relatività generale
“Purtroppo non sembra essere rimasta alcuna documentazione fotografica dell’unico incontro tra Albert Einstein e Gregorio Ricci Curbastro: possiamo solo immaginarci la cordiale e appagante stretta di mano tra l’istrionico genio di Ulm e il taciturno gentiluomo di Lugo”. Con queste parole Fabio Toscano, nel suo Il genio e il gentiluomo. Einstein e il matematico italiano che salvò la teoria della relatività, descrive il momento in cui Albert Einstein ottenne di conoscere personalmente l’uomo che, con i suoi studi, lo aveva ‘salvato’ da un blocco creativo durante l’elaborazione della sua celeberrima teoria sulla relatività.
Gregorio Ricci-Curbastro, lughese classe 1853, apparteneva ad una nobile famiglia romagnola ed è stato descritto come un gentiluomo dal carattere schivo, introverso, “di altissima rettitudine” e “profonda dignità personale”. Dopo aver studiato tra Roma, Bologna, Pisa e Monaco, nel 1879 iniziò la docenza presso l'Università di Padova, che continuò per ben 45 anni! Negli anni tra il 1885 e il 1894, egli elaborò il suo ‘capolavoro’: il calcolo differenziale assoluto. Questo fu di fondamentale importanza per suggerire ad Albert Einstein il percorso per uscire dall’‘empasse’ in cui si trovava nell’elaborazione delle equazioni gravitazionali della relatività generale.
Il momento culminante della ricerca di entrambi gli studiosi si ebbe nell’incontro tra i due, avvenuto presso l’aula magna dell’Università di Padova: era il 27 ottobre 1921. Pochi anni dopo, nel 1925, dopo aver anche contribuito a promuovere attività di bonifica del territorio ravennate e alla realizzazione dell’acquedotto di Lugo, Ricci-Curbastro si spense a Bologna. A Lugo rimangono oggi il Liceo Scientifico a lui intitolato e una targa, affissa sulle pareti della sua casa natale, che lo ricorda così: “Diede alla scienza il calcolo differenziale assoluto, strumento indispensabile per la teoria della relatività generale, visione nuova dell’universo”... non certo una cosa da poco!